Pellestrina: bimbo morto di pochi mesi nell’obitorio-discarica
Un bimbo morto di pochi in attesa di sepoltura è stato messo in un obitorio-discarica a Pellestrina. I genitori si lamentano della mancanza di igiene
Una scoperta sconcertante è stata fatta nell’obitorio del cimitero di Pellestrina, una delle isole della laguna di Venezia. Il fatto si è verificato sabato, quando una coppia di genitori, già distrutti per la perdita del proprio bimbo di pochi mesi a causa di una malattia congenita, si sono recati all’obitorio del cimitero della piccola isola nella quale vivono e davanti ai loro occhi si è presentato uno spettacolo indecoroso: sporcizia, pareti incrostate piastrelle cadute dai muri e vari guanti monouso sparsi sul pavimento.
Ovviamente, i due genitori, per consentire un ultimo saluto al piccolo in un posto adeguato e non completamente fatiscente, si sono fatti coraggio e armati di attrezzi per le pulizie si sono messi a sistemare la stanza dove poi è stato portato il figlio. «Un vero e proprio disastro – ha raccontato il padre del bimbo – abbiamo recuperato scope, stracci, detersivo e spazzolone ed abbiamo pulito tutto». Lo sdegno per chi ha lasciato che la situazione degenerasse e lasciasse che il tutto giungesse a un livello di degrado insostenibile è alto da parte dei genitori, che hanno segnalato l’accaduto per far sì che si prendano dei provvedimenti affinché si rispetti di più il dolore delle persone. «Mi chiedo – ha continuato il padre – a chi dobbiamo imputare questa mancanza di rispetto verso tutti coloro che qui devono riposare in attesa di una sepoltura, e verso i loro congiunti, al cui dolore per la perdita di un loro caro si somma il quello per questa situazione di forte degrado».
Questa mattina il consigliere comunale dell’isola di Pellestrina, Alessandro Scarpa Marta, ha annunciato un’interrogazione al sindaco Giorgio Orsini per avere delucidazioni su questa vicenda, denunciare i fatti e prendere dei provvedimenti per evitare che situazioni del genere si ripresentino in futuro, affinché si rispetti la dignità di chi muore e il dolore di chi ha subito una grave perdita affettiva.