Rifiuta le avances del compagno, aveva sonno: picchiata a sangue per 4 ore
A Napoli una ragazza di 25 anni è stata picchiata a sangue dal compagno perché ha rifiutato le sue avances. La ragazza è ricoverata in ospedale
Ennesima violenza su una donna. E’ accaduto ad Afragola, comune in provincia di Napoli, dove una ragazza di 25 anni è stata picchiata dal suo compagno, rimanendo in balia della violenza dell’uomo per oltre quattro ore. Secondo il racconto fatto dalla donna alla polizia, era passata da poco la mezzanotte quando l’uomo, 49 anni e già agli arresti domiciliari per altri reati, avrebbe fatto delle ripetute avances alla donna per convincerla ad avere un rapporto con lui. La donna, che già stava dormendo, si sarebbe svegliata a causa dei pizzichi delicati del compagno e le avrebbe detto di essere molto stanca e che avrebbe preferito dormire. La reazione del 49enne a questa risposta è stata violentissima: dopo averla colpita con una serie di pugni al viso talmente forti da scaraventare la giovane a terra, ha prima tentato di strangolarla e poi l’ha riempita di violenti calci che hanno lasciato numerosi lividi ed ecchimosi sul corpo della compagna. Ma la violenza non è finita così. Non soddisfatto e accecato dall’incomprensibile ira, l’uomo ha preso la donna per i capelli e ha iniziato a trascinarla lungo il pavimento di casa facendola sbattere contro mobili e porte. Il tutto è durato per quattro lunghissime ora senza che nessun vicino, sicuramente svegliato dalle urla disperate della vittima, facesse qualcosa o chiamasse le forze dell’ordine.
E’ stata proprio la giovane, infatti, a riuscire ad avvisare gli uomini della centrale operativa del commissariato di Afragola, diretto dal vice questore Sergio Di Mauro, quando l’uomo, sfinito da questa follia, si è accasciato sul divano. Dopo pochi minuti la polizia è giunta sul posto e ha messo le manette ai polsi dell’uomo che attenderà l’udienza di convalida ai domiciliari. La donna è stata subito portata all’Ospedale più vicino dove è stata medicata prima di essere accompagnata a casa dei genitori. Ne avrà per una decina di giorni prima che il suo volto, tumefatto dalle botte, torni come era prima.