Attualità Italiana

Napoli, bambini cambiano scuola: c’è un bimbo autistico in classe

I genitori di una scuola del comune di Napoli hanno ritirato i loro figli dall'istituto perché in classe vi era un bimbo autistico

A Napoli i bambini cambiano scuola perché in classe arriva un bimbo autistico. Una vicenda che lascia senza parole, eppure è pura realtà. E’ successo nella scuola elementare “Gennaro Sequino” di Mugano, piccolo comune a nord di Napoli. I genitori di alcuni bambini che frequentano la scuola di via Roma hanno ritirato i loro figli dall’istituto perché in classe vi è un bimbo affetto da problemi di autismo. I genitori degli alunni frequentanti la scuola, una volta venuti a conoscenza della presenza del ragazzino disabile all’interno della classe, si sono recati dalla direttrice della scuola per protestare contro la presenza di questo bambino chiedendo di prendere provvedimenti. Diverse le sollecitazioni alla direttrice da parte dei genitori a rilasciare il nullaosta per trasferimento i loro figli in altre sezioni. Le richieste, però, erano state sempre respinte dalla dirigente scolastica Maria Loreta Chieffo. Dopo varie insistenze da parte dei genitori, la direttrice si è vista costretta a concedere il trasferimento degli alunni in altre scuole del territorio. Al momento sono sei i compagnetti di classe del bimbo autistico a lasciare la scuola per trasferirsi in un altro istituto per essere accolti da una struttura privata della città e dalla scuola Siani.

Episodi come questi, in cui invece di insegnare ai più piccoli la tolleranza e la convivenza con dei coetanei che vivono in difficoltà o che, sicuramente non per colpa loro, sono meno fortunati e sono costretti a vivere una realtà che non è tutta rose e fiori, possono creare nei bambini episodi di intolleranza fin dalla tenera età. Un caso come questo di Mugnano, doveva aprire il cuore dei più grandi e insegnare ai più giovani che bisogna stare vicino a chi è più sfortunato e non isolarlo. E’ stata un’occasione persa per dimostrare che l’essere genitore non vuol dire solo viziare i propri figli, ma anche educarli a una convivenza con le altre persone.

 



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