Valentina, la 17enne morta dopo ricovero, scrisse aiuto su Facebook
Valentina ha scritto un messaggio di aiuto su Facebook. Questo l’ultimo post della 17enne morta a Orbetello dopo il ricovero in ospedale
A Orbetello (Grosseto), pochi giorni fa si è consumata una tragedia probabilmente a causa della malasanità. È di oggi la notizia che Valentina, la 17enne morta dopo il ricovero, scrisse aiuto su Facebook. Direttamente dal letto d’ospedale, poco prima di morire, la 17enne ha scritto un post su Facebook in cui chiedeva aiuto e dichiarava di sentirsi male. Le amiche le chiedono cosa le è successo e lei spiega di avere avuto un rialzo di febbre improvviso. La ragazza ha chiamato il padre dicendo anche a lui di avere la febbre e la tachicardia. Il padre racconta di esser corso all’ospedale e di essere stato fermato dal medico che spiega che la ragazza ha un’embolia polmonare in corso e che necessita di un nuovo esame: la tac con contrasto. Quando entra in sala per l’esame, Valentina viene colta da una crisi respiratoria. A questo punto arriva il rianimatore e la intubano. Da allora il padre 54enne non l’ha più vista. “Era sana come un pesce la mia Valentina, non riusciamo a farcene una ragione” – prosegue il padre della ragazza, Massimiliano Col – “Una ragazza splendida, bella vivace, che studiava e giocava a pallavolo”. È lo stesso padre della ragazza a raccontare cosa è successo alla figlia Valentina, che è morta dopo il ricovero. Mentre era in vacanza con il fidanzato e gli amici, la 17enne è caduta riportando una botta al torace. Il giorno seguente è arrivata anche la febbre. In un clinica privata del luogo si è sottoposta a una lastra che ha evidenziato un’infrazione dell’ottava costola. Il 21 agosto le condizioni di Valentina peggiorano. I genitori la portano così all’ospedale di Orbetello, il più vicino. Dopo circa sette ore, i medici hanno deciso di ricoverarla per un versamento pleurico somministrandole un potente antibiotico. Nelle prossime ore verrà fatta l’autopsia e saranno chiarite le eventuali colpe dei medici.