Usa, donna mangia verme solitario comprato su internet: voleva dimagrire
Negli Stati Uniti una donna rischia la vita per aver ingerito un verme solitario. La ragazza ha affermato di averlo comprato su internet perché voleva dimagrire
Arriva dagli Stati Uniti l’incredibile storia di una donna che ha trovato un rimedio choc per perdere peso. Infatti, una donna mangia un verme solitario, comprato su internet, perché voleva dimagrire. È accaduto nell’Iowa, dove una donna ha confessato al proprio medico di aver spontaneamente mangiato un verme solitario. Il verme solitario ingerito dalla donna è chiamato Tenia e può raggiungere le dimensioni di oltre 10 centimetri. Inoltre, può rimanere all’interno dell’intestino di un ospite per diversi anni. Il dottore è rimasto basito dalla storia della donna che ha mangiato il verme solitario perché voleva dimagrire, ma le ha comunque prescritto dei farmaci da assumere per la sverminazione. Dopo l’episodio, il Dipartimento della Salute ha disposto una circolare interna nella quale Patricia Quinlisk, direttore medico del Dipartimento dell’Iowa di salute pubblica, ha reso noti i rischi che può comportare l’assunzione volontaria di una Tenia. Questo è stato reso necessario per evitare eventuali casi di emulazione, ma anche perché la rarità del caso ha fatto sì che il medico abbia telefonato a loro per chiedere consiglio, coinvolgendoli. Nella nota, la dottoressa Quinlisk spiega i danni per la salute che può comportare l’ingestione di una Tenia, che nei casi peggiori può portare persino alla morte – sebbene siano rari. La Tenia può causare anemia e malnutrizione. La nota della dottoressa è rivolta agli addetti del settore, ma anche a chi volesse ricorrere a rimedi estremi, come nel caso della donna. Mai affidarsi a consigli dei non esperti e di certo evitare di fare come la donna che ha mangiato il verme solitario comprandolo su internet. Ovviamente, i rimedi per dimagrire sono solo l’attività fisica e una dieta equilibrata. Tutto il resto, è utile alla fantasia di qualche scrittore, tant’è che Irvine Welsh ha scritto un romanzo (“Il lercio”) in cui il protagonista aveva al suo interno un verme solitario, che faceva da voce narrante.