Milano, Dolce e Gabbana contro il fisco: minacciano di chiudere
Dolce e Gabbana, accusati di evasione fiscale, si difendono dagli attacchi
«Mai evaso nulla, siamo delle persone perbene. Viviamo in Italia, paghiamo le tasse in Italia, non facciamo finta di vivere all’estero». Sono le parole dei due noti stilisti famosi Domenico Dolce e Stefano Gabbana, in questi giorni impegnati nella disputa contro il Comune di Milano. I due stilisti si difendono dalle accuse di fisco da parte dell’assessore di Milano, D’Alfonso. Secondo quest’ultimo, infatti, Dolce e Gabbana sarebbero “evasori”. Parole da parte dell’assessore che non sono piaciute affatto ai due stilisti e che smentiscono. Dolce e Gabbana precisano: «Non abbiamo nulla contro Milano. Ma se ci confermano la multa, chiudiamo. Per l’infedele dichiarazione dei redditi nel penale siamo stati assolti perché il fatto non sussiste. Se la condanna a 400 milioni di multa sarà confermata, chiudiamo. Non saremmo in grado di resistere».
I due stilisti sottolineano il fatto di trovarsi del tutto lontani in merito alla vicenda che ha interessato la vendita di un loro marchio a un prezzo di mercato guardato con sospetto dalla finanza. Dolce e Gabbana hanno riferito che è avvenuto tutto in maniera legale. Per quanto riguarda, invece, il battibecco con l’assessore D’Alfonso, Dolce chiarisce: «Magari io non avrei scritto “fate schifo”, e avrei scelto parole diverse. Ognuno ha il suo temperamento. Ma sulla decisione di chiudere per indignazione, pagando regolarmente i dipendenti, sia chiaro, siamo stati d’accordo. Non ne potevamo più».
Dolce e Gabbana, inoltre, hanno specificato che sono entrambi residenti in Italia, a differenza di altri che spesso si trovano ad avere residenze sparse per il mondo: “Viviamo e paghiamo le tasse in Italia. Abbiamo anche due imbarcazioni, ormeggiate in porti italiani e battono bandiera italiana”.