Salerno, fa a pezzi la madre con una sega e cucina i resti per mangiarla
Orribile matricidio a Salerno: un uomo fa a pezzi la madre con una sega e cucina i resti sul grill per mangiarla. La Polizia sfonda la porta dell’appartamento e arresta l’uomo, che era affetto da disturbi mentali
Tragedia a Salerno: un uomo di 45 anni con turbe psichiche fa a pezzi la madre con una sega e cucina i resti per mangiarla. Il matricidio è avvenuto ieri sera in un appartamento di via Martuscelli, nel quartiere Torrione. L’autore dell’omicidio è stato arrestato subito dopo. L’allarme è scattato dopo che alcuni vicini hanno sentito un forte odore di gas. Insospettiti dall’odore, e temendo una fuga di gas, i vicini hanno chiamato i Vigili del Fuoco. Appena accertato che non c’era alcun rischio di esplosione, sul luogo sono comunque intervenute le forze dell’ordine per far luce al mistero, dopo la segnalazione ricevuta dai Vigili del Fuoco. Sul posto sono arrivati gli agenti delle volanti e delle squadre mobili, oltre a un’ambulanza del 118. La Polizia ha sfondato la porta dell’abitazione trovando il 45enne nudo sul letto e i resti dell’anziana donna sparsi tra frigo, bagno, corridoio e cucina. Altri resti del corpo della madre stavano cuocendo sul grill: l’uomo stava cucinando i resti della madre per poi mangiarla. La donna si chiamava Maria Pia Guariglia (70 anni) e viveva a Salerno con il figlio 45enne, Lino Renzi. Secondo le indagini dei poliziotti della squadra Mobile, coordinati dal vice questore Claudio De Salvo, Renzi soffriva di problemi psichici ed era sottoposto a terapia. Ancora oscuro il movente dell’omicidio, ma l’uomo avrebbe ucciso la madre nel bagno e poi tagliato a pezzi il corpo con una sega e mangiarlo. Il primo caso famoso di matricidio è quello riguardante Nerone. L’imperatore romano uccise la madre, Agrippina Minore, sentendosi soffocato dalla sua presenza. Di solito, la separazione avviene tramite il taglio del cordone ombelicale, ma nei casi più complessi il figlio che commette il crimine sente un bisogno impellente di separazione e nel caso più estremo la uccide. L’uccisione della madre viene a sostituire il naturale distacco e l’evoluzione della personalità che il soggetto non è stato in grado di realizzare sul piano della consapevolezza. Chi commette atto di matricidio è una personalità infantile e con scarsa autonomia psichica – di norma sono schizofrenici. Il matricidio è quasi sempre compiuto dal figlio maschio. L’atto di cannibalismo può essere spiegato dai disturbi mentali del 45enne.