Arbitro uccide calciatore, squartato e decapitato: la testa finisce su un palo
Un giovane arbitro di 20 anni avrebbe ucciso in campo un calciatore ma sarebbe poi stato decapitato dai familiari e dagli amici della vittima
Un arbitro di 20 anni avrebbe ucciso un calciatore di 31 accoltellandolo in campo dopo un’espulsione. I familiari del giocatore per vendetta avrebbero lapidato, squartato e decapitato il ventenne alla fine della gara. Sembra una trama da film horror ma invece è quello che pare sia successo in Brasile. La notizia diffusa pochissimi minuti fa sta facendo il giro del web e in molti si interrogano sulla veridicità di questa vicenda.
Il macabro episodio è stato riportato da diversi siti italiani tra i quali anche quello della Gazzetta dello sport che riprende fonti brasiliane. Proviamo a ricostruire quello che è accaduto in Brasile: tutto nasce da una semplice partita di calcio, siamo nello stato del Maranhao, nel nordest del Paese. La gara è una semplice partita amatoriale ma a quanto pare gli spiriti sono molto accesi. Le vittiime sono Otavio Jordao da Silva de Catanhede, 20 anni, l’arbitro del match e Josenir dos Santos Abreu, giocatore di 31 anni.
Dopo l’inizio della partita ci sarebbe stata un’espulsione non gradita da parte del calciatore che avrebbe preso a calci il direttore di gara. Quest’ultimo si sarebbe difeso tirando fuori un colettlo con il quale avrebbe ferito a morte il calciatore morto ancora prima di arrivare in ospedale. Nel frattempo gli amici e i parenti del giocatore sarebbero scesi in campo e avrebbero rincorso l’arbitro. Lo avrebbero prima lapidato, poi squartato vivo e per finire decapitato. La sua testa, a mo di trofeo, sarebbe poi stata messa su un paletto.
Questo il racconto di una vicenda tutta da verificare che ci lascia davvero senza parole.