Pisa, banale intervento alla schiena: muore di epatite a 48 anni
Una donna di 48 anni è deceduta a Pisa a causa di una violenta epatite, comparsa in seguito ad un banale intervento alla schiena
Sabato una donna di 48 anni è morta all’ospedale Cisanello di Pisa a causa di un’epatite fulminante, che ha reso inutili tutte le cure. La donna era stata trasportata a Pisa dopo dei problemi al fegato che aveva manifestato in seguito ad un banale intervento alla schiena che aveva subito ad Arezzo.
Si chiamava Maria Grazia Tombini, originaria di Magnolino di Gavello, in provincia di Rovigo, la 48enne che è stata stroncata dall’epatite. La donna si era recata ad Arezzo, presso il Centro Chirurgico Toscano, una struttura privata nella quale aveva subito un apparentemente innocuo intervento per un’ernia alla schiena. Ricoverata il 4 maggio scorso, la donna si era sottoposta all’intervento alla colonna vertebrale che si era concluso con successo. Ma i medici del Centro avevano riscontrato delle preoccupanti complicazioni al fegato, apparentemente non collegate all’operazione: secondo i medici è come se la 48enne avesse ingerito dei funghi velenosi. Maria Grazia Trombini è stata subito trasportata al Cisanello di Pisa, un centro specializzato nelle cure al fegato, dove gli è stata diagnosticata un’epatite che brevemente è diventata talmente violenta da ucciderla dopo l’aggravarsi delle infezioni. I medici non riescono a spiegarsi come l’intervento alla schiena abbia potuto causarle danni così gravi al fegato tali da provocare la morte. Il marito Fabio Berto, 53 anni, ha ammesso di essere stato tartassato dagli stessi medici con domande relative all’eventuale consumo di alcool o l’ingerimento di funghi da parte della moglie. Berto in seguito alla vicenda ha presentato una querela alla questura di Pisa, che procederà con gli accertamenti del caso.