Vigile ucciso a Palermo, le colleghe: è stato un suicidio organizzato
Il vigile ucciso due giorni fa a Palermo potrebbe essersi suicidato inscenando un omicidio per non rovinare la sua reputazione
Il vigile di Palermo, che due giorni fa è stato ucciso dai ladri trovati in casa, in realtà si sarebbe suicidato. Dunque, la vicenda sarebbe un suicidio camuffato da omicidio. Mirco Vicari, 38 anni, è stato ucciso ieri dopo una colluttazione con dei ladri trovati in casa. Almeno questa è la versione ufficiosa dei fatti, ancora da confermare. L’episodio su cui stanno indagando gli inquirenti resterebbe ancora da appurare dopo che le colleghe dell’uomo, interrogate quest’oggi dalla questura di Palermo, hanno affermato che il vigile parlava spesso di volersi suicidare a causa di una condizione economica non buona. Vicari avrebbe confidato alle colleghe di volersi suicidare inscenando un omicidio per non rovinare la sua reputazione. Oggi ci sarà l’autopsia del corpo per scoprire eventuali prove che sosterrebbero la tesi delle colleghe, oltre alle rilevazioni della scientifica per verificare la traiettoria del proiettile. Gli investigatori hanno dubitato sin da subito della dinamica dell’omicidio: la rapina è avvenuta in pieno giorno e non in quella che si potrebbe definire una casa di lusso. Le affermazioni delle colleghe non fanno che avvalorare la tesi della messa in scena. Proprio il colloquio telefonico con la sua ex moglie è un ulteriore tassello che confermerebbe il fatto che la telefonata sarebbe servita per avere una testimone del falso omicidio.