Bimbo transgender vince causa storica: andrà nel bagno delle donne
In Usa un bambino transgender ha vinto una causa contro la propria scuola, che non voleva concedergli l'uso del bagno femminile
In America un bambino transgender ha vinto una causa contro la propria scuola, che da ora in poi non potrà impedirgli di utilizzare il bagno delle femmine. Coy Mathis, bambino di sei anni originario del Colorado, ha già vinto la sua prima battaglia per i diritti civili, superando la prima difficoltà che gli posta davanti nella sua delicata situazione: la negazione da parte della sua scuola dell’utilizzo del bagno femminile.
Coy Mathis, sei anni, è un bambino transgender che vive in Colorado con la sua famiglia. Dall’età di quattro anni, secondo le dichiarazioni dei genitori, ha cominciato a volersi vestire da bambina e riferirsi a se stesso con nomi femminili. Nella scuola materna per Coy non c’era stato nessun problema e poteva utilizzare liberamente il bagno delle bambine. Le difficoltà sono giunte con il suo passaggio alla “Fountain-Fort Carson School”, dove gli sono state negate tassativamente queste libertà. I genitori si sono rivolti subito al direttore del distretto scolastico Steven Chavez, che subito ha riconosciuto come legittime le rivendicazioni della famiglia del bambino. Chavez ha dichiarato: “la scuola ha creato un ambiente pieno di molestie, dimostrando una mancanza di comprensione della complessità della questione transgender”. Il nuovo istituto infatti, nonostante le richieste dei genitori, ha insistito nel riferirsi a Coy Mathis con appellativi e pronomi maschili, sia verbalmente che oralmente, provocando diversi disagi al piccolo Coy.
Coy Mathis ha una sorella maggiore, autistica, e una sorellina, e anche una sorella e un fratello nato al tempo stesso, come lui, l’altro ragazzo è anche autistico, e la terza sorella è stata vittima di un virus alla nascita che la lasciò paraplegica e necessita di cure costanti.
La madre ha sempre dato interviste sul suo caso in sua presenza.
Questo ragazzo è vittima di un pasticcio, per circostanze di famiglia, è evidente. Ciò che è notevole è la mancanza di volontà di provare a trattare con il disordine che non può più essere tale in quanto l’American Psychiatric Association ha deciso così. Eppure ci sono molti esempi di terapie di successo che hanno aiutato un figlio biologicamente ragazza o ragazzo a sentirsi a proprio agio nella propria identità.
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STORIA DI UNA BAMBINA “TRANSGENDER” IN UNA SOCIETA’ DEGLI ANNI 60:
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