Ministro Josefa Idem: residenza abusiva e ICI non pagata
Il ministro Josefa Idem insieme al marito non avrebbero versato l'ICI. I due coniugi dichiarano che si è trattato solo di una dimenticanza
Il ministro Josefa Idem non avrebbe pagato l’ICI. La campionessa olimpionica con alle spalle otto edizioni dei Giochi avrebbe così uno scheletro nell’armadio: la casa. Nella sua residenza a Ravenna, precisamente a Santerno, il ministro tedesco aveva anche un’altra residenza: una casa–palestra. Josefa abita con il marito allenatore Guglielmo Guerrini e i due figli.
Sembrerebbe che negli anni dal 2008 al 2011 Josefa Idem e il marito non abbiano versato un euro di Ici, facendo risultare lei residente in una palestra di sua proprietà in carraia Bezzi. Lui, invece, risultava residente nella loro abitazione di via Argine Destro Lamone. Entrambe le case erano state indicate come abitazione principale.
Lo scorso febbraio Josefa avrebbe sistemato questa situazione dichiarando il suo ritorno nell’abitazione di famiglia, in via Argine Destro Lamone, e aveva indicato, invece, la palestra come seconda casa. E poi il 5 giugno, non subito ma comunque entro i termini di legge, con un ravvedimento operoso e il versamento della parte mancante dell’Imu. Il ministro ha affermato che si è trattato di un errore, ma si pensa che si tratti, invece, di un escamotage per sfuggire all’Imu.
La famiglia ha vissuto per quattro anni in carraia Bezzi 104. Successivamente, una volta trasferita, i coniugi avrebbero dimenticato di modificare l’indirizzo della residenza.
Il ministro Josefa sembra che non avesse alcuna intenzione di commentare la polemica in atto. Nel frattempo, continuano gli accertamenti e le indagini. I controlli non hanno interessato solo il fronte fiscale, ma anche quello edilizio: al Comune non risulta la registrazione di una palestra in quell’edificio, ma un’abitazione.
Il ministro ha nominato l’avvocato Luca Di Raimondo affinché si prenda cura personalmente della faccenda. Di Raimondo, infatti, si è già recato a Ravenna per verificare le carte e ha asserito: «Stiamo valutando la situazione, ma è ovvio che è in atto una speculazione, peraltro fisiologica nella dialettica politica, e della quale ciascuno si assumerà le sue responsabilità».