Napoli, Anna muore dopo 11 mesi di agonia: il figlio vuole giustizia
A Napoli una donna di 57 anni muore dopo un mese di agonia. Il figlio non ci sta e accusa i medici chiedendo giustizia. Intanto, la procura apre l’inchiesta sugli 11 medici che l’hanno curata per omicidio colposo
Dopo una lunga agonia, muore sotto gli occhi dei medici. Il figlio non ci sta e chiede giustizia. Marco Cioffi fa fatto un video appello per chiedere che venga fatta chiarezza sulla vicenda della madre, Anna Fontanella, morta a 57 anni. Il figlio accusa i medici di negligenza. In procura c’è un fascicolo d’inchiesta aperto per 11 medici, accusati di omicidio colposo. Sarà soltanto l’autopsia sul corpo del cadavere a decretare qual è la verità. Tra marzo e aprile la donna ha subito 3 ricoveri. La donna, ricoverata il 2 marzo del 2013 al pronto soccorso soffriva già di diverse malattie: cardiopatia ischemica, diabete mellito, problemi di coagulazione del sangue e ipertensione arteriosa. Il figlio afferma che la donna aveva una trombosi al femore superiore destro, ma i medici del San Bosco le hanno riscontrato un altro problema: la rottura della milza. La donna viene operata l’8 marzo e dimessa il 15 dello stesso mese. Nella visita di controllo effettuata una settimana dopo esser stata dimessa, i medici le confermano la buona riuscita dell’intervento e il suo buono stato di salute. Il 30 marzo, però, la donna torna di nuovo all’ospedale: stavolta il valore glicemico del sangue è oltre la norma. La donna viene dimessa dopo le cure e torna per l’ultima volta all’ospedale il 15 di aprile. Febbre, nausea, diarrea e vomito sono i sintomi che portano Anna al suo terzo ricovero. Il 3 maggio, visto l’aggravarsi della situazione, i dottori decidono di farle una tac all’addome, da cui emerge una probabile perforazione intestinale. Nonostante la buona riuscita dell’ultima operazione, la donna muore per uno shock settico. Proprio questo ritardo nello stabilire la causa dei malori della donna è alla base della denuncia del figlio. I medici fanno parte di due ospedali di Napoli: il Cardarelli e il San Giovanni Bosco. Franco Paradiso, direttore sanitario del Cardarelli, specifica che l’avviso di garanzia non è un atto di accusa nei confronti dei medici, ma soltanto un atto cautelativo. I direttori di entrambi gli ospedali si sono dichiarati favorevoli a fornire tutte le informazioni possibili alla magistratura. Nel suo video appello a “Il Mattino” il figlio della donna ha affermato che l’eventuale risarcimento andrà in beneficenza. Inoltre, ha specificato che 11 anni fa accadde un episodio analogo alla sorella.