Augura lo stupro alla ministro Kyenge: dichiarazioni choc della leghista
Dolores Valandro, membro di consiglio di quartiere leghista di Padova, ha causato profondo sconforto ed amarezza quando ha augurato alla ministro per l'Integrazione Kyenge di essere violentata
Fanno scalpore le esternazioni, quanto meno poco delicate, a cui s’è lasciata andare una rappresentante leghista patavina: Dolores Valandro, membro di uno dei consiglieri di quartiere di Padova e attivista della Lega, si è lasciata andare sulla sua bacheca di facebook ad un augurio decisamente choc: auspica infatti che alla neo eletta ministro Kyenge, responsabile del dicastero per l’Immigrazione, accada prima o poi di essere violentata, così da provare sulla sua pelle che sensazioni seguano ad un’esperienza così orribile. Nel giorno in cui Padova celebra Sant’Antonio, il patrono della città, dichiarazioni del genere non hanno potuto non sollevare un clamore, tutto sommato giustificato, enorme; non sarebbe potuto andare diversamente in qualsiasi altro giorno in effetti, vista la gravità delle affermazioni della Valandro, che arrivano immediatamente dopo la visità del ministro Kyenge alla città. Si è dissociato immediatamente dalle parole della compagna di partito Massimo Bitonci, capogruppo della Lega al senato e segretario della sezione di Padova che ha anche promesso che a breve arriveranno per la colpevole, a cui è stato imposto di chiedere scusa e rimuovere il post incrimanto, anche delle sanzioni disciplinari, fra l’altro la Valandro era stata appena reintegrata dopo esser stata sospesa per gli incidenti di Pontida. Rincara la dose il segretario provinciale della Lega Roberto Marcato che sottolinea nettamente come a Padova non ci sia il minimo spazio per il razzismo; sconforto ed amarezza anche nella nota che la Cgil ha rilasciato in occasione dello scandalo. L’avvocato ed ex consigliere comunale Aurora D’Agostino intanto si sta già muovendo affinchè la cosa venga perseguita: ha presentato un esposto alla procura sul fatto, la Valandro rischia quindi di seguire il destino dell’ex consigliere comunale Aliprandi, condannato in processo per alcune frasi che inneggiavano alla violenza xenofoba contro i Rom.