Papa Francesco: la chiesa deve esser povera, i conti correnti non servono
Durante l'omelia a Santa Marta il pontefice sottolinea come la Chiesa deve necessariamente tendere alla povertà piuttosto che alla ricchezza
Continua lungo la sua linea per il rinnovamento della Chiesa papa Francesco che anche durante la messa di oggi ha esortato i religiosi a perseguire il cammino della semplicità e dell’umiltà. Durante l’omelia tenuta mentre celebrava messa nella chiesa di Santa Marta ha messo una volta di più l’accento sul come l’unica via per la Chiesa di mantenersi giovane e fedele al messaggio di Cristo sia quella di ritornare all’umiltà delle origini, sottolineando come una Chiesa ricca sia allo stesso tempo una Chiesa che invecchia, priva di rigore ed esortando i religiosi ad usare semplicità e soprattutto gratuita nell’annunciare la Buona Novella di Cristo. Secondo il pontefice la Chiesa non è paragonabile ad una ong ma ha le sue radici nella povertà, una povertà di cui la gratuità è una manifestazione evidente. Prosegue ricordando l’esempio del primo padre della Chiesa, San Pietro, che non aveva a disposizione un conto in banca e che ha ricevuto da Gesù in persona l’esortazione a darsi da fare, scendendo alla spiaggia a pescare quando ha avuto bisogno di denaro per pagare i tributi, solo allora ha trovato nel pesce la moneta che gli era necessaria; un esempio questo che nelle intenzioni di papa Francesco dovrebbe essere sempre presente nella mente dei religiosi prima ancora che dei cattolici. Torna a premere sull’argomento della povertà quindi, indicandola come una caratteristica imprescindibile della Chiesa e che è indispensabile per preservare la stessa dal trasformarsi in un gruppo di imprenditori e organizzatori; certo, riprende Bergoglio, le opere della Chiesa vanno perseguite e portate avanti ed alcune di loro non sono facili ed immediate, ma questo non implica che si debba farlo con un cuore ed uno spirito da imprenditori.
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