Attualità Italiana

Enrico Brignano indagato per frode fiscale ma è un equivoco

Il popolare comico romano coinvolto nell'inchiesta della GdF su due società colpevoli di falso fiscale, secondo la difes si tratterebbe di un equivoco e Brignano ha tutte le carte in regola e può dimostrarlo

L’ombra della giustizia è calata anche su Enrico Brignano, il popolare comico è infatto stato raggiunto a New York, dove si trovava per uno spettacolo, dalla notizia di essere oggetto di un’ indagine per frode fiscale. A notificarglielo il gip di Roma Riccardo Amoroso che ha prodotto un documento in cui Brignano, insieme ad altre venti persone, si sarebbe servito di società senza sede legale, ovvero inesistenti, colpevoli di aver prodotto della documentazione fiscale falsa. Allo stato attuale delle indagini comunque, pare che per il comico romano si tratti solo di un malinteso, se non di una vera e propria trappola, contrariamente a quello che appare per altri degli inquisiti; il nome di Brignano infatti era fra quelli dei clienti di due società indagate dalla Guardia di Finanza e che sono la radice di quest’inchiesta: si tratta di due società con sede a Roma, la Business solution srl di via Copenaghen e la Evergreen srl di via Gregoriana, quest’ultima in particolare è quella a cui Brignano si sarebbe rivolto. Pur non avendo sede legale, la società in questione si occupa di fornire autisti agli artisti e più in generale della gestione delle pubbliche relazioni, interviste e cose simili; servizi debitamente acquisiti da Brignano stesso per tre mesi, dietro compenso di 97.000 euro. Le due società, pur emettendo fatturazione regolare, non dichiaravano incassi, riuscendo così ad eludere il fisco, almeno finora, e creando la catena di coincidenze che ha portato il comico ad essere indagato. Brignano ha comunque ricevuto e pagato regolarmente, attraverso la banca Fideuram, le fatture della società in modo assolutamente limpido e tracciabile, come spiega la denuncia cautelativa che questa mattina il legale del comico, Antonio Civitelli, ha depositato in Procura per tutelare il suo clienta che peraltro non è mai stato nemmeno convocato per sentire la sua versione dei fatti.



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