News e Cronaca

Facebook prende spunto da Twitter, arrivano le pagine verificate

Facebook torna ad ispirarsi a Twitter: nascono le pagine verificate per i vip che permettono di distinguere celebrità reali da fake; salta ancora invece l'accordo per l'acquisizione di Waze

S’ispira una volta di più a Twitter il team di sviluppo di Facebook che ha annunciato come prossimamente verranno create le pagine verificate, ovvero si avrà la certezza che una pagina corrisponda ad un account reale e non ad un fake creato magari da qualche fan. Da ieri le pagine di vip e personaggi pubblici hanno cominciato ad essere marcate con un apposito bollino blu che da la certezza agli utenti di sapere se hanno a che fare o meno con la celebrità che stanno cercando; basterà infatti passare con il mouse sul suddetto pallino blu per vedere apparire la scritta “pagina verificata” e mettersi finalmente il cuore in pace. Quest’ icona è stata studiata appositamente per dare l’adeguato risalto, e quindi distinguere, le pagine ufficiali rispetto a quelle create per gioco o magari da fan, apparirà un pò ovunque a partire dalla barra di ricerca persone fino agli spazi personali degli utenti, identificandoli senza possibilità di errore. Un primo esempio di queste pagine verificate è quella della popolare Selena Gomez, resa famosa dalla Disney e presa come paragone dalla squadra di sviluppo di Mark Zuckerberg per l’esperimento che riguarderà principalmente stelle dello spettacolo, politici, giornalisti e personalità di questo calibro e che è l’ennesimo esempio di come gli sviluppatori di Facebook si ispirino spesso agli altri social network, come appunto Twitter in questo caso, per continuare a migliorare il loro prodotto. Il processo di autenticazione sarebbe cominciato già a partire dal novembre 2011 ed è completamente automatico, oltre a prescindere dalla richiesta degli utenti, anche se è stato reso visibile solo da qualche giorno. Cattive notizie invece sul fronte Waze: manca l’accordo per l’acqusizione della popolare social- app di navigazione gratuita, principalmente per le difficoltà create dal team israeliano di Waze a trasferirsi alla sede californiana di Facebook.



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