M5S, Lombardi choc: “Chi fa la spia è una m…”
Il quotidiano Europa pubblica il contenuto di una e-mail della portavoce alla Camera dei deputati, Roberta Lombardi. Le parole della Lombardi sono di pesante critica nei confronti dei traditori interni al Movimento
Nervi tesi all’interno del Movimento 5 Stelle. Alla vigilia dell’assemblea dei deputati e senatori del M5S per discutere i recenti risultati elettorali, il quotidiano “Europa” – organo ufficiale del Partito Democratico – pubblica il contenuto di un’e-mail scritta dalla Portavoce alla Camera, Roberta Lombardi, e indirizzata ai suoi colleghi del Movimento. L’e-mail firmata Lombardi è la seguente: “Volevo scrivervi per condividere con voi l’assedio a cui siamo sottoposti, ma grazie allo stronzo/i che fanno uscire tutto quello che ci scriviamo o diciamo sui giornali, mi è passata la poesia. Grazie per averci tolto anche la possibilità di parlarci in libertà. Sei una merda, chiunque tu sia”. Si sa che il Movimento non ha mai visto di buon occhio i giornalisti e alcuni dissidi interni trapelati al di fuori del gruppo hanno fatto irritare la portavoce dei 5 Stelle. Queste sono le premesse per il dibattito che si terrà oggi e vedrà probabilmente modificare le future strategie di comunicazione dei penta stellati e prendere decisioni contro i dissidenti. Le tensioni all’interno del gruppo sono uscite allo scoperto dopo il disappunto di Beppe Grillo, che ha espresso il suo rammarico per le recenti elezioni in cui gli elettori che gli hanno preferito PD e PDL. Inoltre, le polemiche sorte dopo che Salvatore Mandarà, attivista del Movimento, ha deciso di lasciare l’Italia e il battibecco via Facebook tra Luigi Di Maio, vicepresidente alla Camera, e il collega Currò. Di Maio ha etichettato Currò come uomo di malafede e ha invitato a rimanere solo quelli che vogliono davvero bene al Movimento. Le parole di Currò su “Il Mattino di Napoli” sembrano far pensare che in questi 2 mesi gli eletti del M5S non abbiano pensato molto a fare proposte di legge. Altro dissidente sembra essere Zaccagnini, accusato anche lui di aver espresso opinioni non in linea con il Movimento.