Tragedia a Castro, ingegnere si suicida e affida la famiglia a Berlusconi
L'uomo, noto professionista della zona, non era un attivista politico. Ignoti i motivi del gesto. Nelle sue ultime parole, si affida all'ex Presidente del Consiglio
Tragedia a Castro, piccola cittadina di neanche 3.000 abitanti della penisola salentina, in provincia di Lecce. Antonio Lazzari, ingegnere di 44 anni, si è tolto la vita impiccandosi nello studio della sua abitazione di via sant’Antonio. L’uomo lascia una figlia di 5 anni e la moglie, incinta agli ultimi mesi di gravidanza, che nel biglietto di addio raccomanda alla cura dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.Non si conoscono i motivi di questo estremo e sconsiderato gesto: Antonio Lazzari era un noto professionista della zona e non risulta che attraversasse particolari difficoltà economiche nè che ci fossero problemi tali da spingere a una decisione così drammatica in seno alla famiglia, che stava programmando il trasloco in una nuova abitazione, progettata proprio dal Lazzari, in vista della nascita del secondogenito.
Ad aggiungere perplessità all’immane dolore della famiglia, vi è anche la stranezza della lettera, scritta a penna dall’ingegnere e trovata vicino al corpo, che di certo non convince i suoi familiari.
In questo biglietto d’addio, Lazzari chiede perdono ai suoi cari e si accusa di non essere stato un bravo ingegnere, non avendo saputo progettare bene la nuova casa nella quale la famiglia avrebbero dovuto traslocare a breve. Infine il passaggio in cui si rivolge direttamente a Berlusconi, al quale scrive di essere tra coloro i quali ne parlano bene e per questo gli raccomanda di prendersi cura della moglie e dei figli, visto che non nutre alcuna fiducia nelle istituzioni.
Il progettista, molto conosciuto a Castro, cittadina nota per essere stata uno degli approdi di Enea nel suo viaggio da Troia a Roma, non era un attivista politico del Pdl e tantomeno risulta che sia mai stato iscritto al partito, ma erano ben note le sue vivaci posizioni di sostegno all’ex primo ministro anche in questa fase meno brillante della sua controversa carriera politica.
Il primo sentore del dramma l’aveva avuto la moglie dell’ingegnere, che rientrando a casa dopo aver sbrigato alcune faccende, aveva trovato la porta d’ingresso chiusa dall’interno. Preoccupata, aveva chiesto aiuto alla sorella del Lazzari che abita nella stessa palazzina. Quando alla fine questa è riuscita a entrare nell’abitazione, ha scoperto il corpo del fratello, esanime vicino alla rampa delle scale, con una corda intorno al collo.
I soccorritori del 118, subito allertati, hanno solo potuto constatare il decesso dell’uomo.