Padova: muore la donna investita da un sacerdote
Si è spenta nella notte fra mercoledì e giovedì scorso Marilena Rinaldo, l'anziana della provincia di Padova investita dall'auto di un sacerdote mentre rincasava in bici
Si è spenta poche ore dopo il ricovero all’ospedale di Padova, nel pomeriggio di mercoledì Marilena Rinaldo, la donna investita dal parroco di uno dei paesi confinanti mentre rincasava in bici dal centro di Ponso, il comune sempre in provincia di Padova in cui risiede. I carabinieri della compagnia di Este sono ancora intenti, al momento, alla ricostruzione della dinamica del sinistro; per quello che è emerso finora, sembra che la donna stesse uscendo da una pista ciclabile per imboccare la strada di casa, verso le 16:30 più o meno, rientrando a casa dopo un normale giro di commissioni in paese; l’auto investitrice, condotta da don Ottavio de Stefani, parroco del vicino paese di Castelbaldo, sopraggiungeva anch’essa dal centro e il conducente non avrebbe potuto fare nulla per evitare di investire l’anziana che è stata catapultata a terra riportando lesioni descritte già a prima vista come molto estese. I soccorritori non hanno potuto che confermare la gravità delle sue condizioni che hanno reso necessario convocare direttamente dal capoluogo l’eliambulanza che l’ha prontamente trasferita all’ospedale di Padova. L’equipe medica ha tentato tutto il possibile per salvare la vita di Marilena, purtroppo senza esito: le lesioni erano troppo gravi, avevano compromesso troppo seriamente l’integrità fisica della donna che è deceduta nelle prime ore della notte; la salma è al momento a disposizione degli inquirenti che faranno effettuare l’autopsia nei prossimi giorni, mentre il funerale dovrebbe svolgersi martedì o mercoledì della prossima settimana. La notizia del decesso ha suscitato grande impressione nel suo paese di residenza: Marilena abitava a Ponso da sempre, era molto attiva nel sociale e nella vita della parrocchia e molto stimata dalla comunità; rimasta vedova da anni si era occupata da sola dei terreni e delle proprietà di famiglia, oltre che di crescere i figli Roberta e Nicola.
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