Dal Mondo

Suicidio a Notre Dame, scrittore contro nozze gay si spara nella cattedrale

Dominique Venner, storico e scrittore di simpatie conservatrici si è tolto la vita ieri all’interno della cattedrale di Parigi, per protestare contro la legalizzazione dei matrimoni fra omosessuali.

Panico ed orrore ieri a Notre Dame: i turisti intenti a visitare la famosa cattedrale gotica, uno dei simboli della città di Parigi, sono stati costretti ad assistere ad un episodio decisamente raggelante, fra l’altro terminato in tragedia: alle 16 del pomeriggio un colpo di pistola ha echeggiato per le navate della Chiesa, terrorizzando le migliaia di visitatori presenti, in seguito evacuati dalla polizia insieme ai religiosi. Dietro l’altare maggiore è stato rinvenuto il corpo di Dominique Venner, uno storico e saggista settantottenne, che ha posto fine alla sua vista sparandosi alla testa, non prima di aver lasciato una serie di cinque lettere sullo stesso altare in cui spiegava le motivazioni alla base del suo gesto. L’uomo, particolarmente noto in ambienti conservatori oltre che simpatizzante dichiarato della destra radicale, era conosciuto in tutta Europa come polemista e direttore di riviste filo tradizionaliste, cultore della storia medievale e dei samurai e grande appassionato di armi; da qualche tempo, secondo chi gli era più vicino, aveva cominciato a manifestare un disaccordo sempre più acceso e netto con il degrado sociale e culturale che, secondo lui, colpisce in modo sempre più evidente e profondo la Francia, una deriva decadente verso cui aveva espresso più volte il desiderio di compiere un’azione eclatante. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata, come lui stesso nelle sue lettere afferma, la decisione del governo Hollande di varare sabato scorso una legge che rende legale il matrimonio fra omosessuali. Venner nelle sue lettere ha parole di estremo disprezzo verso questa decisione, affermando che oramai era necessario un gesto estremo per “scuotere le coscienze anestetizzate”, un gesto come quello che ha compiuto appunto e che, insieme ai suoi scritti, riporta alla mente il suicidio nel 1970 dello scrittore giapponese Mishima, con cui ci sono inquietanti somiglianze.



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