Indossa in classe maglia con Berlusconi: è costretto a spogliarsi
È successo a Caserta dove un’insegnante, fortemente disturbata dalla stampa sulla maglia del giovane, lo ha costretto a togliere l’indumento e indossarlo al rovescio. Denunciata dai genitori è in attesa di giudizio
Un ragazzo entra a scuola come ogni giorno, arriva in classe e si siede. Suona la campanella e inizia la lezione di inglese, ma qualcosa va diversamente rispetto agli altri giorni. La professoressa infatti va su tutte le furie per l’abbigliamento del ragazzo che indossa una t-shirt con una stampa che ritrae il volto di Silvio Berlusconi. Incontrollabile la reazione dell’insegnante che costringe il ragazzo a togliere la maglia davanti a tutti i compagni di classe presenti in aula e ad indossarla al rovescio in modo che quell’immagine, che la docente riteneva evidentemente inguardabile, potesse non essere riconosciuta.
Il fatto è successo il 9 maggio in un Istituto per geometri di Caserta, Michelangelo Buonarroti.
I genitori del ragazzo, informati dell’accaduto, hanno denunciato il gesto estremo ai Carabinieri. I fatti sono stati poi confermati anche dalla preside della scuola, la professoressa Antonia Di Pippo, che si è detta fortemente sconvolta per un gesto simile.
Adesso la docente che si è resa protagonista dell’episodio è in attesa della decisione di chi dovrà decidere quale procedimento disciplinare applicare nei suoi confronti.
Intanto la dirigente scolastica – che ha detto di essere venuta a conoscenza del fatto solo il giorno successivo – ha parlato così in merito all’accaduto: “Ho subito ascoltato la professoressa che insegna inglese e i compagni di classe del ragazzo e ho attivato, come prescrive la legge, il procedimento disciplinare nei confronti dell’ insegnante, che è ancora in corso di istruttoria. Entro dieci giorni deciderò se applicare o meno una sanzione. Posso solo dire che sono triste perché in undici anni che dirigo questa scuola non era mai successo nulla di simile”, ha concluso la dottoressa Antonia di Pippo.
Sarà quindi presa nei prossimi giorni la decisione che riguarderà il futuro dell’insegnante accusata di aver umiliato un giovane di soli 15 anni accecata da convinzioni politiche che – a ben vedere forse – in una classe scolastica non dovrebbero entrare.