Giovani italiani derubati del futuro, i dati sono allarmanti
L'impoverimento delle giovani generazioni è al centro della nuova campagna di Save The Children. I dati sono allarmanti
Sono allarmanti dati del nuovo dossier “Le paure per il futuro dei ragazzi e dei genitori italiani”, di Save the Children, diffusi in occasione della campagna “Allarme infanzia”. La povertà sta dilagando tra i giovani italiani come mai prima, togliendo prospettive per il futuro e opportunità. Peggio dell’ Italia, in Europa, troviamo solo Grecia e Bulgaria. Secondo l’indagine sono quattro le principali cause di questa situazione. Il taglio dei fondi per i minori e la famiglia, il nostro Paese, infatti, è al 18esimo posto nell’ Europa dei 27 riguardo la spesa per l’infanzia e famiglia; la mancanza di risorse fondamentali per una vita dignitosa ( cibo, vestiti, vacanze, rette scolastiche).
Il furto d’istruzione, e il furto di lavoro, in tti i giovani disoccupati sono il 38,4% degli under 25, e i Neet, ovvero coloro che non lavorano e non sono in formazione, sono 3 milioni e 200.000.
La campagna ‘Allarme infanzia’, a partire dalla giornata odierna fino al 5 giugno, si occupa di denunciare le gravi mancanze che affliggono i giovani e chiede la mobilitazione dell’opinione pubblica affinche’ le istituzioni attuino interventi urgenti per questo problema.
“Per quantificare il furto di futuro che si sta commettendo ai danni delle giovani generazioni, Save the Children ha utilizzato 12 indicatori Eurostat che permettono di comparare le chance dei bambini italiani con quelle dei loro coetanei europei. Il risultato, riassunto in 5 mappe e classifiche dei 27 paesi dell’Ue, compresa l’Italia, e’ deprimente”, dice Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. E continua: ”Cancellare il futuro di bambini e giovani significa compromettere il futuro dell’intero paese”.
Tra le proposte per migliorare il futuro dei nostri ragazzi c’è un piano specifico di contrasto alla poverta’ dei minori, che prevede l’estensione della carta d’inclusione sociale per l’acquisto di beni fondamentali per tutti i nuclei familiari a basso reddito; un piano d’investimento per dell’istruzione pubblica, e un piano per l’uso dei Fondi europei che concentri le risorse dall’ampliamento dei servizi per la prima infanzia.