Dal Mondo

Dagli USA arriva lo smart rifle: il fucile infallibile

Un produttore americano lancia un nuovo modello di fucile ad alta tecnologia: per fare centro basta premere il grilletto ed è totalmente compatibile con le nuove tecnologie di smartphone e simili.

In questo periodo in cui in U.S.A. è particolarmente acceso il dibattito fra sostenitori e oppositori di una nuova legislazione sul controllo delle armi, fa discutere la novità lanciata sul mercato da Jason Schauble: il TrackingPointRifle; ideato come fucile da caccia l’arma, dal modico prezzo di 22mila dollari, è dotata di un sistema di mira munita di Wi-Fi, sensori ambientali, bussola, mirino laser e un’ottica digitale in grado di proiettare immagini a colori, una tecnologia simile a quella impiegata per i caschi dei caccia di ultima generazione.

Il pubblico si è subito diviso a metà in merito all’innovazione futuristica, che ha suscitato fin dalla sua presentazione forti perplessità anche fra coloro che avrebbero potuto, o dovuto, esserne estimatori entusiasti; i cacciatori lamentano che il fucile rende eccessivamente semplice fare centro, snaturando qualsiasi piacere possa esserci nella caccia ; d’altro canto anche l’ambiente militare ha espresso le sue riserve, domandandosi i danni che potrebbero derivarne se l’arma riuscisse in un modo o nell’altro a finire nelle mani sbagliate, considerando che nonostante tutto l’America si considera ancora una nazione in guerra, il veterano del Vietnam Chris Frandsen è netto nel sottolineare le potenzialità negative di quest’arma in mano a terroristi o criminali, magari mentalmente instabili. Schauble non si lascia comunque scoraggiare, alle critiche dei primi risponde che l’arma non è altro che un adeguarsi ai tempi: un oggetto pensato per i giovani, oramai abituati a interagire con strumenti simili e interfacciarsi con un mondo virtuale sempre più presente nel loro quotidiano; a chi si preoccupa per la sicurezza, afferma di vendere singolarmente le sue armi e di conoscere uno per uno i potenziali acquirenti, anche se ammette di avere una lunga lista d’attesa; intanto le altri case d’armi si interessano direttamente ad accaparrarsi questa tecnologia.

 

Matteo Borile



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