Arriva la tassa sulle sigarette elettroniche
Lo spettro di una vecchia tassa cade sulle sigarette elettroniche: si potrebbe decidere di applicarla
Potrebbe essere applicata sulle sigarette elettroniche l’accisa che fin’ora era solo destinata al tabacco e ai prodotti di fumo. Al momento, infatti, si paga solo l’Iva sull’acquisto delle ricariche delle sigarette elettroniche, ma non l’accisa sul tabacco poiché non contengono tabacco. È stato presentato dai relatori del decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione un emendamento che prevede una vecchia tassa da applicare sul prodotto. Probabilmente questa decisione è dovuta al fatto che il governo è urgentemente alla ricerca di coperture fondamentali per portare a termine i progetti presentati dal premier Letta alle Camere.
La novità sta nell’applicare la vecchia tassa anche ai prodotti contenenti nicotina, o comunque sostitutivi del tabacco. Ancora niente di certo, poiché si tratta solo della prima stesura dell’emendamento, ma è probabile che non tardi a divenire realtà viste le difficoltà economiche che deve affrontare il governo. Si tratta di questione di cui si è già discusso il mese scorso, ma non era ancora stato approvato il provvedimento. Una decisione che in sé per sé non avrà veri e propri risvolti rilevanti. La nuova tassa dovrebbe garantire solo qualche milione di entrata contro i 40 miliardi di pagamenti messi in conto per i debiti della Pubblica Amministrazione. L’effetto novità non manca soprattutto per quel che riguarda l’andamento del gettito sul tabacco, in enorme calo. Da dicembre 2012 a febbraio 2013 avevamo assistito a un crollo dovuto a due cause in particolare, ovvero: lo storico problema del contrabbando e l’introduzione del fumo elettronico. In questo modo sono andati persi 200 milioni di entrate. La “e-cig” attualmente è la più utilizzata anche dai giovani. Insomma una tassa che non renderà sicuramente contenti i consumatori delle sigarette elettroniche, ma evidentemente necessaria per saldare qualche debito del Paese. Secondo il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta: «Dipenderà comunque dalla relazione dei Monopoli di Stato».