Italicum, arriva l’ok della Camera. Ora all’esame in Senato
Arriva l'ok della Camera per la riforma della legge elettorale. L'Italicum ora dovrà passare al vaglio del Senato. Protestano Sel e Movimento 5 Stelle. Renzi ringrazia: "Politica 1 - Disfattismo 0"
Via libera della Camera alla riforma della legge elettorale. L’Italicum, nato dall’accordo tra il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi dovrà ora passare al vaglio del Senato. Immancabili le polemiche dell’opposizione.
Il provvedimento è stato approvato con 365 voti favorevoli, 156 contrari e 40 astenuti. Fra i gruppi di maggioranza Scelta Civica si è astenuta, fra quelli di opposizione Forza Italia si è espressa a favore (la Biancofiore ha invece votato contro) mentre Sel e il MoVimento 5 Stelle hanno confermato la loro contrarietà. “Questa legge elettorale – afferma il capogruppo Gennaro Migliore per spiegare la scelta di Sel durante le dichiarazioni di voto – viola articoli fondamentali”. Coreografica invece la protesta dei deputati del M5S che hanno esposto ancora una volta dei cartelli in Aula. Il riferimento è stato piuttosto chiaro, il patto tra il premier e il Cavaliere: “Grande sintonia Renzi-Berlusconi. Condannati all’amore”. I cartelli mostravano i ritratti dei leader di Pd e Fi divisi da un cuore rosso. “Al Senato la maggioranza del governo Renzi non esiste – ha detto il capogruppo M5S al Senato Santangelo dopo il l’ok alla Camera -, il Partito Democratico è completamente allo sbando e dilaniato da lotte interne. L’inconsistenza della maggioranza Renzi la vedremo presto al Senato durante l’approvazione della legge elettorale. Una legge truffa nata dal perverso patto a due tra Renzi ed il pregiudicato Berlusconi”.
La “minoranza” Pd – “Sono venuto a fare il mio dovere, ma questa legge va migliorata – ha commentato Pier Luigi Bersani -, a cominciare dalla parità di genere e poi sul rapporto tra cittadini ed eletti e sulle soglie. Voglio credere che il Senato ci metta mano. Capisco le intese e gli accordi, ma non capisco che Berlusconi debba avere l’ultima parola, non c’è nessuna ragione”. Anche il vicepresidente del Pd Sandra Zampa, vicina a Romano Prodi, sottolinea di avere votato con “profonda amarezza”, un gesto compiuto solo per “disciplina di partito”.
L’Italicum – Soglia al 37% per ottenere il premio di maggioranza, sbarramento al 4,5% per ottenere seggi alla Camera, e brevi liste bloccate in piccole circoscrizioni in cui vengono eletti 3-6 deputati; nessuna norma che riguarda le elezioni del Senato. “La nuova legge – scrive la redazione de La Stampa – sarà comunque valida solo per Montecitorio, mentre a Palazzo Madama, se nel frattempo la Camera alta non sarà azzerata dalla riforma Costituzionale, si voterà con il cosiddetto ‘Consultellum’, un proporzionale puro con le preferenze. Per ottenere il premio bisognerà aver superato la soglia del 37% dei voti. Il premio è fissato al massimo al 15%, così da permettere al vincitore di raggiungere ma non superare il tetto dei 340 seggi (pari al 55%)”. Per i partiti che si presentano al di fuori delle coalizioni, c’è una soglia molto alta, l’8%. Per i partiti che si presentano in una coalizione invece lo sbarramento è al 4,5%. Anche le coalizioni dovranno superare una soglia del 12%. Nella nuova legge sono previsti meccanismi per garantire la presenza delle minoranze linguistiche. Le liste dei candidati dovranno inoltre garantire la presenza paritaria di uomini e donne: 50% e 50%, ma senza alternanza obbligatoria.
La soddisfazione di Renzi – “Grazie alle deputate e ai deputati. Hanno dimostrato che possiamo davvero cambiare l’Italia. Politica 1-Disfattismo 0. Questa #lasvoltabuona”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha commenta su Twitter il via libera alla legge elettorale da parte della Camera.