Lecce, massacra di botte la compagna e la fa abortire: era agli arresti domiciliari
Ancora violenza sulle donne: a Racale, in provincia di Lecce, un uomo agli arresti domiciliari ha massacrato di botte la compagna facendola abortire
Un terribile episodio di violenza sulle donne è avvenuto nella provincia di Lecce, a Racale, dove un uomo ha massacrato di botte la compagna facendola abortire. L’aggressore era agli arresti domiciliari a seguito di uno scippo. I fatti risalgono alla serata di ieri, quando quest’uomo, un 30enne, ha picchiato con inaudita violenza la sua compagna incinta, arrivando a farla abortire a causa delle numerose percosse.
La donna, le cui generalità non sono note, è stata portata presso l’ospedale Francesco Ferrari di Casarano. Lì è stato fin da subito evidente che era stata vittima di violenza domestica. Così i Carabinieri hanno raggiunto l’uomo e lo hanno arrestato. Ora il 30enne si trova in cella presso il carcere di Borgo San Nicola, in provincia di Lecce. Su di lui pendono le terribili accuse di lesioni aggravate e procurato aborto.
Il 30enne non era nuovo alle forze dell’ordine. Si trovava infatti agli arresti domiciliari per un reato commesso alla fine dello scorso anno. Aveva rapinato una donna anziana in una città dell’Emilia Romagna, strattonandola in modo violento. Per questo si trovava agli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Racale, in provincia di Lecce.
A quanto pare quest’uomo è pericoloso, e nella serata di ieri ha riversato tutta la sua furia sulla convivente. Ha quindi massacrato di botte la compagna facendola abortire, e provocandole non solo danni fisici, ma soprattutto morali. Si tratta dell’ennesimo episodio di violenza sulle donne, culminato in maniera tragica. Non ci è dato sapere se il 30enne agli arresti domiciliari abbia picchiato la compagna a seguito di una lite o in maniera del tutto improvvisa. Dunque, non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti su questa terribile vicenda che arriva dalla provincia di Lecce.