Ercolano, 18enne accoltellato era guardaspalle del nipote di un boss
Gaetano Lavini, il 18enne ucciso ieri, è morto perché faceva da guardaspalle al nipote del boss Giovanni Birra. È questo il convincimento degli inquirenti che stanno indagando sul delitto avvenuto ieri a Ercolano
Faceva il guardaspalle e per questo è morto. È questa la convinzione degli inquirenti che si stanno occupando dell’omicidio di Gaetano Lavini, il 18enne rimasto ferito a morte da una coltellata ieri pomeriggio a Ercolano. Il ragazzo avrebbe avuto il compito di difendere il nipote di Giovanni Birra, un boss della zona.
Gaetano Lavini è morto, ma l’obiettivo dell’agguato era il nipote di Giovanni Birra, boss locale. La spedizione punitiva è stata voluta dal clan Ascione e, secondo gli inquirenti, il ragazzo avrebbe pagato il fatto di fare da guardaspalle.
Il nipote di Birra ha diciassette anni e al momento non è stato ancora rintracciato dalle forze dell’ordine, che hanno intenzione di interrogarlo su quanto accaduto nella giornata di ieri.
All’origine della spedizione punitiva ci sarebbero stati degli screzi, che il nipote di Giovanni Birra avrebbe avuto nelle settimane passate con ragazzi appartenenti al clan rivale. La vendetta era stata prevista per ieri quando l’agguato si è verificato sotto casa del diciassettenne. Proprio in quel frangente, il 18enne Lavini sarebbe intervenuto con l’intento di difendere il diciassettenne, ma finendo per essere colpito a morte da un fendente.
Le indagini sull’omicidio, intanto, proseguono. Obiettivo numero uno delle forze dell’ordine è quello di rintracciare il nipote di Giovanni Birra, per fare definitivamente luce su una vicenda legata alle vite di ragazzi giovanissimi, ma già perfettamente integrati all’interno del contesto camorristico.