Economia

Benzina più cara: il nuovo aumento scatta sabato

Da sabato 1 marzo ci sarà un nuovo aumento della benzina. Si tratta di una serie di interventi che hanno come fine il rilancio dell'economia

Brutte notizie per i nostri portafogli. Da sabato 1 marzo scatta un nuovo aumento, ovvero 0,24 centesimi al litro dell’accisa sulla benzina e sul gasolio. Per di più, se prendiamo in considerazione anche l’Iva, vediamo che in realtà l’aumento è di 0,34 centesimi. Tale aumento era previsto durante lo scorso agosto in veste di copertura finanziaria per diverse voci del “Decreto Fare”, approvato dal Governo Letta nel giugno dell’anno scorso, tra queste la nuova legge Sabatini. L’aggravio resterà in vigore fino al 31 dicembre.Gli italiani, ovviamente, non saranno molto contenti della notizia. Nel periodo tra il 2010 e il 2014, infatti, un’automobile a benzina che percorre 15mila chilometri costerà 257 euro in più; uno a diesel, invece, ne costerà 388 in più. In altri termini, una famiglia italiana che in media si trova a dover percorrere 15.000 Km all’anno subirà un aumento di 13 euro. Per chi, invece, possiede un’autovettura a gasolio l’aumento sarà di 17 euro all’anno. Secondo i dati che ci vengono forniti dall’Associazione artigiani e piccole imprese pare che negli ultimi anni, le accise abbiano subito per dieci volte delle modifiche. Adesso ad essere colpiti dal rincaro della benzina saranno le famiglie, ma anche i tassisti, i trasportatori, gli autonoleggiatori, gli agenti di commercio. L’incremento delle accise, pari a 2,40 euro ogni 1.000 litri consumati non farà che sostenere secondo le stime, 75 milioni di euro di gettito, permettendo il finanziamento finalizzato ad alcuni interventi per il rilancio dell’economia: nuova legge Sabatini, rilancio della nautica e della produttività del sistema portuale, conferma del credito di imposta per il settore cinematografico.
Secondo i dati forniti da Assopetroli sembra che fino al 31 dicembre 2018 gli italiani, con l’aumento delle accise, dovranno fronteggiare una pressione fiscale di ben 1,18 miliardi di euro. A questi saranno annessi altri 260,26 milioni di euro di Iva per un valore complessivo di circa 1,44 miliardi di euro.



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