Stamina diventa un marchio commerciale, Vannoni si difende
Stamina non è solo un metodo per curare i pazienti, ma anche un marchio commerciale. Vannoni è nel mirino e si difende dalle accuse
Stamina è ancora sotto accusa, ma stavolta non per le infusioni. Stamina è diventato un marchio commerciale, ma Vannoni si difende, ancora una volta, dalle accuse. A detta dell’inventore del metodo, non ha mai percepito denaro né tanto meno truffato nessuno. Vannoni afferma: “Ho agito solo in nome dei pazienti“. Ciò che ci si chiede è però perché Stamina sia diventato un marchio commerciale registrato.
I fatti risalgono alla scorsa estate, quando Vannoni fu accusato. Stamina si baserebbe su uno studio effettuato e firmato da ricercatori ucraini nel 2002, e sarebbe stato copiato da Vannoni. E così la Procura di Torino parla di possibile truffa e Vannoni viene iscritto nel registro degli indagati. Mentre l’inventore del metodo Stamina vive questa vicenda giudiziaria, si rivolge allo studio Jacobacci&Partners. A quanto pare vuole registrare il marchio e chiede che sia depositato, e riguarda più categorie commerciali, dai cosmetici ai dentifrici, dall’abbigliamento alle attività sportive e culturali. Il tutto potrebbe suonare strano a chi credeva che il metodo Stamina fosse appoggiato da una onlus, dunque senza fini di lucro. In realtà Stamina Fondazione Onlus non è iscritta nel registro delle Onlus.
Insomma, la vicenda rimane un enorme punto interrogativo da chiarire. Sta di fatto che il metodo non sarebbe neanche stato inventato da Vannoni, che risulterebbe come richiedente, e che alle sue spalle al momento della registrazione del marchio Stamina ci fosse la Medestea Research and Production, una multinazionale del farmaco e parafarmaco che supporta Stamina. Sarebbe stato Gianfranco Merizzi di Medestea a donare 400mila euro a Vannoni, con i quali avrebbe acquistato una Porsche, a detta di lui poi rivenduta per i pazienti di Brescia.
Sta di fatto che Stamina è un marchio registrato da luglio. Tutto ciò sminuirà i risultati del metodo? E’ presto per dirlo. Si attendono ulteriori aggiornamenti sulla tormentata vicenda di questo metodo, che a detta di molti pazienti funziona ed è l’unica chance di ripresa.
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