Attualità Italiana

Stamina, individuati esperti del nuovo comitato ministeriale

Intanto, oggi, in una conferenza stampa indetta dai familiari di pazienti di Vannoni sono volate accuse verso i giornalisti, ritenuti complici dell'operazione di discredito

Professore, dottore, ciarlatano? Gli enigmi attorno alla figura di Davide Vannoni, il padre del tanto discusso metodo Stamina, sono tanti e, per quanto il diretto interessato si prodighi a smentire le accuse – l’ultima volta, ieri, con un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica -, difficilmente si diraderanno finché non verrà fatta luce sulla verità scientifica celata dietro i protocolli di questa cura.
Da una parte vi è Vannoni che continua a ribadire il boicottaggio di cui è vittima la propria fondazione e l’impossibilità di rendere noto il protocollo perché al momento non brevettato, dall’altra la comunità scientifica che più che nutrire profondi dubbi sulla validità del metodo ha dichiaratamente espresso la convinzione che Stamina possa realmente essere una vera e propria ‘bufala’. In mezzo, le migliaia di malati che, oltre al peso delle patologie con cui convivono quotidianamente, si trovano a metà tra la sensazione di vedere impedita la propria guarigione e la paura di essere vittima di un raggiro.
Nelle ultime ore, intanto, si è diffusa la notizia – rilanciata da Adnkronos Salute – secondo cui sarebbero stati individuati gli esperti che andranno a far parte del nuovo comitato ministeriale che dovrà valutare il protocollo Stamina ai fini di un’eventuale sperimentazione. La seconda nomina è stata resa necessaria dopo che l’Avvocatura dello Stato ha espresso il proprio parere sull’ordinanza del Tar del Lazio con cui è stata decisa la sospensione del primo comitato, poiché non imparziale.
Tra i pazienti, però, monta sempre di più la rabbia, specie tra chi è sicuro di avere avuto dei miglioramenti con le cure proposte da Vannoni. In una conferenza stampa svoltasi oggi, alcuni tra i familiari dei malati hanno preso la parola: “Guariniello indaghi anche sulla diffusione dei dati delle cartelle cliniche degli Spedali Civili di Brescia. Dati tra l’altro falsi. Questa conferenza conferenza – ha dichiarato il nonno di un bambino malato – sarà interamente registrata e inviata alle procure di Milano, Brescia, Torino, Cuneo e Napoli“. Nell’incontro, sono volate parole grosse nei confronti dei giornalisti, considerati complici dell’operazione di presunto discredito del protocollo Stamina.



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