Il papa ricorda la Notte dei cristalli: Ebrei, nostri fratelli maggiori
In occasione dell'Angelus domenicale, il pontefice ha ricordato la tragica Notte dei cristalli. Parole di solidarietà anche per la tragedia nelle Filippine
Domenica di commemorazione quella di oggi a piazza San Pietro. A conclusione del tradizione Angelus domenicale, Papa Francesco ha voluto ricordare la cosiddetta ‘Notte dei cristalli‘, truce episodio accaduto nel corso della notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 quando, in Germania, Austria e Cecoslovacchia, le vetrine di circa 7500 negozi ebraici furono distrutte e quasi tutte le sinagoghe date alle fiamme.
Queste le parole del pontefice: “Ricorre oggi il settantacinquesimo anniversario della cosiddetta ‘Notte dei cristalli’. Le violenze della notte tra il 9 e il 10 novembre 1938 contro gli ebrei, le sinagoghe, le abitazioni, i negozi segnarono un triste passo verso la tragedia della Shoah. Rinnoviamo la nostra vicinanza e solidarieta al popolo ebraico e preghiamo Dio affinchè la memoria del passato ci aiuti ad essere sempre vigilanti contro ogni forma di odio e di intolleranza“.
Papa Francesco ha poi scelto di fare riferimento alla fratellanza religiosa che unisce cristiani ed ebrei: “Gli ebrei sono i nostri fratelli più grandi – ha continuato il Santo Padre – i fratelli maggiori“.
Nel corso del discorso, il papa ha anche espresso la sua vicinanza ai filippini per la tragedia immane che si sta consumando nel paese del sud-est asiatico a causa del tifone Hayian che ha procurato già 10mila vittime e che adesso minaccia il Vietnam: “Desidero assicurare la mia vicinanza alle popolazioni delle Filippine e di quella regione, che sono state colpite da un tremendo tifone. Purtroppo le vittime sono molte e i danni enormi. Preghiamo in silenzio per questi nostri fratelli e sorelle, e cerchiamo di far giungere ad essi anche il nostro aiuto concreto”. A termine dell’Angelusi, un accorato applauso è partito dalla piazza.
Santità. La notte dei cristalli, i nostri fratelli maggiori ebrei. C’è spazio per tutti nelle rimembranze. nelle giornate del ricordo,nella shoah,nel genocidio armeno, tutti vengono onorati.E noi? Povero il Popolo del Regno delle Due Sicilie. Vilipeso,tradito,assassinato,derubato,violato, un Popolo cui si tenta da 152 di cancellare il passato.Un Popolo che non fa storia nella storia dei grandi pur con il suo milione di morti, di impiccati,fucilati, trucidati senza distinzione di sesso e di età.I suoi paesi rasi al suolo,le sue ricchezze rapinate,le sue industrie trasferite al nord.
Menzionati solo per sentirsi dare del parassita, del mafioso, del peso che il nord laborioso e ricco non può più sopportare.
Santità, almeno Lei provi a ricordare a quest’Italia matrigna i nostri morti e le tante Notte dei Cristalli che per un decennio il Sud subì.