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Sulle foglie degli alberi cresce l’oro? La scoperta dall’Australia

Particelle di metallo prezioso scoperte su foglie di eucalipto. E' uno studio svolto da ricercatori australiani. L'oro cresce sugli alberi?

E se l’oro crescesse sulle foglie degli alberi? Sarebbe un vero e proprio sogno, ci scopriremmo tutti quanti degli esperti di botanica e ci vanteremmo di avere il pollice verde, anzi, dorato. Ma non si tratta solo di un sogno, ma di una vera scoperta fatta dal centro di ricerche australiano sulle Scienze della Terra e la valutazione delle risorse (Csiro) coordinato da Melvyn Lintern. Secondo alcuni studi e analisi, le particelle di questo metallo prezioso, sono state rinvenute sulle foglie di eucalipto. Secondo i ricercatori, queste tracce d’oro sulle foglie degli alberi potrebbero rappresentare la spia di grandi depositi sotterranei, dato che, nelle vicinanze delle piante analizzate, sono stati individuati alcuni terreni che presentano forti tracce di questo metallo prezioso e tanto ricercato. Ora si dovranno fare degli studi più superfici per capire se si sia trattato solamente di un caso, magari causato dal vento che ha trasportato sulle foglie alcune particelle, oppure per determinare se l’eucalipto cresca sopra dei giacimenti auriferi. Per effettuare queste analisi le piante di eucalipto di due siti specifici sono state passate ai raggi X, dai rami alle foglie passando per la corteccia, e le tracce più sensibili d’oro sono state trovate sulla superficie delle foglie. Fatta questa scoperta, l’esperimento si è spostato in una serra, dove è stato verificato che le piante assorbono dalle radici le particelle d’oro (ovviamente in quantità non dannose per gli alberi stessi) e le trasportano sulle proprie estremità, dimostrando come, attraverso una pianta, si possa capire se ci siano dei giacimenti sotterranei. Questa scoperta potrebbe rappresentare una vera e propria svolta, considerando che negli ultimi anni la scoperta di giacimenti auriferi si è ridotta di oltre il 45%, e il risultato di questi studi potrebbe consentire una ripresa nella loro individuazione, soprattutto senza dover spendere soldi e tempo in scavi che, molto spesso sono stati improducenti.



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