Bimbo bloccato nell’ascensore dell’ospedale si sente male, costretto a pagare il ticket
Un bambino di 10 anni si è sentito male dopo essere rimasto bloccato nell’ascensore di un ospedale, dopo la visita al Pronto Soccorso è stato costretto comunque a pagare il ticket
Bloccati nell’ascensore dell’ospedale di Venezia, il bambino si sente male ma oltre al danno c’è anche la beffa di pagare il ticket. Una coppia di genitori si è recata all’ospedale di Mirano (Venezia) per andare a trovare la mamma di lei, ricoverata presso il nosocomio. Con la coppia anche il figlio, un bambino di 10 anni. Finita la visita i tre, più un’altra famiglia, hanno preso l’ascensore dell’ospedale che dopo poco si è bloccato. Il piccolo si è sentito male per lo spavento, ha accusato stati d’ansia che hanno allarmato molto i genitori. Una volta liberati, il piccolo è stato portato al Pronto Soccorso dove, dopo essere stato visitato, è stato chiesto alla coppia di pagare il ticket, il bambino infatti era un codice bianco e la legge prevede in questi casi il pagamento della visita.
“Tre quarti d’ora chiusi dentro all’ascensore dell’ospedale, con i minuti che non passavano mai e il mio bambino colto da attacchi di ansia. Un vero incubo”. È successo lunedì sera nel nosocomio di Mirano, un comune in provincia di Venezia: l’ascensore sul quale erano salite due famiglie, si è bloccato di colpo. A raccontarlo è una donna di 38 anni, mamma del bambino che in seguito alla paura ha accusato un malore dovuto, con tutta probabilità, ad un forte attacco di panico. Pochi istanti dopo aver premuto il bottone, l’ascensore si è bloccato di botto. Nonostante siano stati chiamati i soccorsi mediante l’apposito pulsante, denuncia la donna, la disavventura è durata oltre 45 minuti, tempo in cui lo spazio e l’aria all’interno del vano si facevano ogni istante più pesanti.
“Ero stata in ospedale per trovare mia madre che sta male – racconta la donna – e ci mancava solo di rimanere rinchiusi in ascensore. Si è arrestato di colpo, abbiamo suonato il campanello e provato a chiamare qualcuno ma il cellulare ovviamente non prendeva”.
Dopo poco, assicura la direzione dell’ospedale, sono arrivati i tecnici della Ulss 13, le due famiglie sono state liberate e l’ascensore ha ripreso a funzionare. Il macchinario, nuovo, è stato comunque chiuso per verifiche.
Dopo essere stato liberato, il bambino di 10 anni sotto shock è stato condotto al Pronto Soccorso dove i medici hanno rassicurato la famiglia. Nonostante l’incidente, e il malore quindi, siano avvenuti all’interno del nosocomio, al Pronto Soccorso, racconta la mamma del piccolo, ci è stato richiesto di pagare il ticket, come ogni normale persona che in seguito ad un malore venga giudicata codice bianco dal personale del punto d’emergenza.
Cosa vuoi commentare c’è solo da dire vergona e i danni procurati al bambino per lo spavento che di sicuro gli resterà per parecchio tempo impressa quella scena, chi glieli paga.
l’italia ormai è diventata un campo di concentramento verso i deboli.