News spettacolo

Eleonora Giorgi: in chiesa Andrea racconta del bambino incontrato quando la mamma ha scoperto del tumore 

Dopo l'omelia è Andrea a raccontare cosa è successo ad Eleonora Giorgi quando ha scoperto del tumore al pancreas, del bambino di 6 anni

eleonora giorgi funerale

La preghiera degli artisti letta da Carlo Verdone, il lungo racconto del figlio Andrea Rizzoli nella chiesa degli artisti a Roma e purtroppo Paolo Ciavarro che non è riuscito a dire quelle parole che aveva preparato per la sua mamma. 

E’ così che prima di rivolgere l’ultima preghiera per Eleonora Giorgi si è concluso il funerale. Andrea ha voluto raccontare una cosa mai detta nelle varie interviste, del bambino che hanno incontrato quando ha fatto la prima Pet, quando ha scoperto che non c’erano buone notizie, che aveva un tumore. E’ da quell’incontro in clinica che Eleonora ha deciso che avrebbe raccontato tutto, perché il suo primo pensiero è stato per gli altri, per quel bambino.

Andrea Rizzoli le sue parole dopo l’omelia

“Innanzitutto volevo ringraziare tutti voi che siete venuti qui a salutare Eleonora, che siete entrati qui dentro e le persone che l’hanno aspettata fuori, ognuno di voi probabilmente l’ha conosciuta in qualche modo personalmente o anche solo attraverso i personaggi dei suoi film e avete voluto venire a salutarla e questo a noi riempie profondamente di gioia perché è quello che lei avrebbe voluto. Io ho conosciuto tante Eleonora, Eleonora artista c’è qualcuno che l’ha conosciuta meglio di me ma io ho conosciuto bene Eleonora madre e di questa voglio parlarvi e raccontarvela”.

Cerca di non commuoversi il figlio di Eleonora Giorgi, non ha fogli da leggere ma parla con il cuore e ha in mente esattamente cosa desidera dire a tutti ma anche a chi la chiama guerriera, perché questo sua madre non lo voleva, desiderava solo amore.

“Fare il lavoro dell’attrice e avere dei figli non è affatto facile perché è un lavoro che ti consuma, ti porta lontano e anche quando sei a casa rientri la tua testa è spesso piena del personaggio che interpreti ma ha sempre trovato il tempo per noi, ha sempre trovato lo spazio per dedicarci il suo cuore, la sua attenzione, quando noi abbiamo avuto dei problemi non ha cercato di dirci o di suggerirci come risolverli ma ha cercato di mettersi nei nostri panni suggerendoci cosa fare”.

Andrea parla per lui e per Paolo: “Questo rimane per me e per mio fratello, qualcosa di unico, voi dite ogni madre è unica, certo noi però abbiamo avuto questa in dono e quindi ce la siamo tenuti stretta… Mai avremmo pensato di perdere nostra madre così giovane… quando poi è stato diagnosticato il cancro al pancreas sapevamo che non sarebbe stato facile riuscire a sconfiggerlo. A volte si dice che i malati di cancro intraprendono una lotta, sono guerrieri ma mi scuserà il monsignore ma sono putta**te, un guerriero è qualcuno che scende in campo di battaglia con delle armi per difendersi, chi invece è malato non ha armi e si affida alla medicina e si affida all’amore delle persone che gli sono accanto per sostenerla oppure si affida alla fede e mia madre aveva fede, non credeva tutto quello che c’era scritto nei libri ma sapeva dell’esistenza di Dio, del resto per credere all’esistenza di Dio non ci vuole fede basta la ragione”.

>>>>>Massimo Ciavarro le prime parole per Eleonora Giorgi in chiesa per l’ultimo addio

Andrea spiega quando Eleonora ha scelto di rendere tutto pubblico

“Quando lei ha deciso di rendere pubblico questo percorso almeno inizialmente per me e Paolo è stato abbastanza scioccante perché chiaramente tutte le persone che si ammalano tendono a chiudersi a voler vivere la malattia come se fosse una vergogna. Eleonora ha cercato di aiutare gli altri mettendo in piazza il suo dolore, il suo racconto in modo pubblico senza peraltro ricavarci alcunché perché chi è malato e soffre non cerca di visibilità che poi alla Giorgi non serviva. L’ha fatto perché dal primo giorno che siamo andati nella prima clinica anzi dalla prima Pet davanti a noi c’era un bambino di sei anni, ed è stato un momento molto toccante per lei. Ci siamo chiesti se quel bimbo avesse lo stesso male che aveva lei; non lo so se avesse lo stesso male, quello che so è che da quel momento lei ha deciso di raccontarlo e di far vedere che era possibile spendere anche gli ultimi tempi della propria vita quindi, sapendo che la morte stava per sopraggiungere, con il sorriso e ha riempito le vite delle persone, della sua famiglia che le sono rimaste accanto, degli amici che le sono rimaste accanto”.

Andrea conclude: Più volte è stato detto che io e Paolo siamo stati forti, no io e Paolo siamo stati trascinati da Eleonora, dalla sua forza, la sua determinazione e della sua voglia di lasciare il segno anche alla fine e quando sono arrivato qui e ho visto tantissime persone e vedo gli occhi di voi che mi guardate capisco che lei ce l’ha fatta e questo segno lo ha lasciato”:

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.