Carlo Conti in lacrime per la sua mamma: “mi ha cresciuto da sola”
Ricordando la sua infanzia e tutto quello che la sua mamma ha fatto per lui, Carlo Conti non riesce a trattenere le lacrime
Emozioni molto importanti nel corso della conferenza stampa di oggi a Sanremo. Forse anche inattese. Tutto è nato da una domanda posta a Carlo Conti ma anche agli altri papà e alle mamme presenti in questo Festival. Educazione dei figli, quello che viene filtrato, quello che viene donato, come la musica viene spiegata in famiglia. Domanda che ha fatto molto emozionare Carlo Conti per un motivo principale. Non solo per il grande amore che nutre per suo figlio Matteo ma anche per quella che è stata la sua infanzia. Non ce l’ha fatta a trattenere le lacrime il direttore artistico del festival.
Felice di come sua madre lo ha sempre cresciuto da sola: “io posso parlare della mia mamma, avendo perso mio padre a 18 mesi”. E proprio nel ricordo di quello che è stato, Carlo Conti non ha potuto trattenere le lacrime. “Si vede che sto invecchiando, i valori che mi ha insegnato mia madre uno è l’onestà, l’altro il rispetto” ha detto il direttore artistico del festival che poi è scoppiato a piangere.
Carlo Conti e l’importanza della famiglia
Carlo Conti ha anche ricordato l’amore per suo figlio e come bisogna lasciare andare i ragazzi, crescendoli con solide radici e con le ali pronti per spiccare il volo. “Sono contento che alla fine il Festival sia stato posticipato perchè l’8 febbraio come sapete è il compleanno di mio figlio Matteo. Mi sarebbe davvero molto spiaciuto essere sul palco e non avere modo di festeggiare con mio figlio il Festival” ha detto Carlo Conti.
Non ha potuto non piangere ricordando quella che è stata la sua infanzia e citando la sua mamma: “non c’è stata una sola sera in cui mia madre non abbia apparecchiato anche se eravamo solo noi due. Ha fatto tanti lavori per permettermi di crescere“. Parole che hanno commosso tutti quelle di Carlo Conti in conferenza stampa.
In una intervista per Uniti nel dono, Carlo Conti parlando della sua mamma aveva detto: “L’esempio che mi ha dato, i valori che mi ha trasmesso, come ad esempio il rispetto degli altri, il guardare sempre il bicchiere mezzo pieno e non considerarlo mezzo vuoto, l’accontentarsi, il fare tutto con grande onestà. I due pilastri fondamentali sono proprio questi, in fondo: il rispetto e l’onestà. Anche nei confronti di sé stessi, non solo degli altri; quell’onestà che ti fa riconoscere i tuoi limiti e che ti fa capire cosa puoi e cosa non puoi fare. Quando in noi qualcosa non va bene tendiamo sempre a dare la colpa gli altri e invece la mamma mi ha insegnato che bisogna essere onesti con sé stessi. E poi naturalmente la fede. Quando il mio babbo è morto la mamma mi diceva sempre che le erano rimasti solo gli occhi per piangere. Economicamente doveva ripartire da zero perché aveva speso molto per le cure per il babbo. Rientrando dal funerale, con questo bambino di 18 mesi in braccio, sola, istintivamente aprì la cassetta delle lettere e ci trovò 500 lire, che le diedero la forza di ripartire in qualche modo e di rimboccarsi le maniche. Lei mi ha sempre detto che gliele aveva fatte trovare santa Rita, la santa degli impossibili, alla quale era particolarmente devota“.