Wanda Nara a un anno dalla diagnosi: “a volte sono stanca per le pillole ma grata perché prima non esisteva una cura”
Wanda Nara a un anno di distanza dalla diagnosi di leucemia racconta il terrore vissuto e come sta oggi
A un anno dalla diagnosi Wanda Nara torna a parlare della malattia, del terrore che ha avuto. Era sicura che sarebbe morta in poco tempo, che addirittura le rimanevano solo 24 ore di vita. Ricorda che a Mauro Icardi disse che stava morendo. La showgirl è grata alle cure, la parola leucemia l’aveva spaventata ma a un anno di distanza sa che è più forte di prima, che lo è il legame con la sua famiglia, i figli, il marito. Leucemia mieloide cronica, questo il nome della sua malattia mentre Wanda Nara continua a curarsi in un centro specialistico di Buenos Aires. Non lo dimenticherà mai il momento in cui dopo le analisi l’hanno chiamata dalla clinica, la paura è arrivata subito perché non avevano voluto comunicare i risultati alla sua segretaria.
Wanda Nara a un anno dalla diagnosi: “a volte sono stanca per le pillole ma grata perché prima non esisteva una cura”
Aveva capito subito che c’era qualcosa di strano: “Mi hanno fatto le analisi e hanno iniziato a chiamarmi in clinica, ero spaventata – Wanda ha raccontato tutto a Se extrana la nona sul canale streaming Olga – Ho iniziato ad avere paura perché non hanno voluto comunicare i risultati alla mia segretaria. Poi la dottoressa si era un po’ innervosita e mi ha chiesto se fossi accompagnata e voleva sapere il mio medico di base”.
Doveva partire con Mauro per la Turchia, era tutto pronto ma si è ritrovata in ospedale, non ha capito più niente, l’hanno ricoverata ma non aveva nessuna notizia, non le dicevano niente. Un incubo: “temevo mi restassero 24 ore di vita e che non volessero dirmelo. Così passarono tre giorni”.
L’errore di cercare informazioni su Google
Il terrore è aumentato quando ha cercato su Google, quando ha saputo della leucemia e ha letto che poteva avere poco tempo di vita: “Così ho detto a Mauro che stavo per morire. Ho chiamato Maxi per venire a prendere i bambini. Ho chiamato mia mamma che ha chiamato mia sorella Zaira che era a Ibiza. Nessuno capiva cosa fare, un delirio totale”.
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Adesso è serena, sorride perché quel periodo terribile è finito, è passato, a volte si lamenta per le cure che deve fare ma poi riflette e c’è sempre qualcosa di peggio. “Sono mamma di cinque figli, grazie al cielo è capitata a me che sono forte e non ai miei figli o ad altri parenti. A volte sono stanca per le pillole ma comunque sono grata perché qualche anno fa non esisteva una cura per questo”.