Aldo Grasso stronca Il volo: “incapaci di intrattenere, non andrei mai al loro concerto”
Aldo Grasso critica in modo feroce Il volo dopo le due serate in onda su Canale 5
E’ davvero durissimo l’attacco che Aldo Grasso sfodera contro Il volo, dopo le due serate dall’Arena di Verona in onda su Canale 5. Nonostante lo show di Gianluca,Piero e Ignazio abbia ottenuto anche un buon riscontro in termini di ascolti, il giornalista del Corriere della sera che commenta quanto accade sul piccolo schermo e non solo, sferra una potente critica nei confronti del trio. A detta di Aldo Grasso infatti, quello che è andato in onda su Canale 5 non è uno show in cui i tre protagonisti hanno brillato per le loro capacità canore. Punge anche gli ospiti che si sono alternati sul palco e aggiunge che non andrebbe mai a vedere un concerto de Il Volo.
Ignazio, Piero e Gianluca sono ormai abituati alle critiche feroci da parte della stampa italiana. Conoscono bene quello che è il pensiero di molti critici e giornalisti nei loro confronti e forse ci hanno anche fatto il callo perchè alla fine, il loro successo, lo decretano le persone che comprano i biglietti e che spendono i soldi per correre ad ascoltarli durante i loro concerti.
La feroce critica di Aldo Grasso a Il Volo
Scrive Aldo Grasso sul Corriere della sera: “Dall’Arena di Verona (il «covo» del sottosegretario Gianmarco Mazzi) Canale 5 ha dedicato due serate a Il Volo: con loro c’era anche un volto della rete, Federica Panicucci, vestita come una ragazzina (si può ancora dire?). Il Volo, parliamo al singolare, è quello che è, personalmente non andrei mai a sentire un loro concerto, nemmeno mi trovassi in America o in Nuova Zelanda, ma questo non c’entra. Aggiungo che nessuno dei tre è capace a intrattenere il pubblico, il che è abbastanza grave (ma forse all’estero si accontentano).“
Aldo Grasso spiega che in Italia, ci sono due categorie di persone; ci sono gli appassionati che amano Il volo e ci sono invece quelli che li detestano. E scrive sul Corriere della sera: “I primi esaltano il loro successo mondiale e fanno notare che il loro repertorio comprende alcune delle più belle canzoni che siano mai state scritte in Italia e all’estero, riarrangiate magistralmente per adattarsi alle loro straordinarie voci, che incantano e piacciono più delle versioni originali, come testimoniano i loro concerti. I secondi parlano di «giovani-vecchi», di cantori di «un’Italia tarocca vista dall’America», di ultimi rappresentanti del cliché del belcanto «dal quale vorremmo staccarci da mezzo secolo e (loro) rischiano di farci tornare indietro, almeno come percezione collettiva»“.
Critiche davvero molto feroci se si considera anche che i tre hanno presentato a Sanremo una canzone decisamente piacevole come Capolavoro, che si è anche piazzata molto meglio di altri brani di super big.