Giuliano Peparini apre la sua Academy e denuncia gli abusi nella danza: “l’ho provato sulla mia pelle”
Giuliano Peparini denuncia le molestie che ha subito da giovanissimo e gli abusi nel mondo della danza
Giuliano Peparini è il celebre coreografo che ci emoziona da anni, ha appena inaugurato la Peparini Accademy e nella presentazione parla anche degli abusi nel mondo della danza. La sua accademia in collaborazione anche con sua sorella Veronica Peparini e Andreas Muller, prevede percorsi multidisciplinari per formare performer professionisti con lo studio della danza classica, moderna, hip-hop ma anche del canto, la recitazione, il musical e le arti circensi. Un gruppo insegnanti completo anche con Peppe Vessicchio e Fabrizio Palma ma non solo loro. Giuliano Peparini punta su una preparazione importante per i suoi allievi ma anche alla loro sicurezza. Nessuno ne parla mai ma gli abusi esistono anche nel mondo della danza. “Lo dico perché l’ho vissuto sulla mia pelle” e con queste sue parole ci blocca il respiro perché non ci sono solo i sogni da proteggere, il talento, c’è. Ben altro.
Giuliano Peparini denuncia gli abusi nella danza
“Nessuno ne parla mai, ma gli abusi sono sempre esistiti nel nostro ambiente. Lo dico perché l’ho provato sulla mia pelle” ed è così che Giuliano Peparini lo racconta. La Stampa riporta. “Quando ero giovane, per esempio, alcuni insegnanti volevano discutere della lezione o del mio percorso mentre loro si facevano la doccia, completamente nudi. Io mi sentivo a disagio, intuivo che fosse una richiesta strana ma non ero l’unico a ricevere questo genere di ‘inviti’. Paradossalmente era la normalità. Infatti, non ne parlai mai in famiglia”.
E’ terribile ma Peparini è stato in un certo modo fortunati: “Nel mio caso ci sono state delle situazioni dove si è sfiorato l’abuso fisico ma, anche lì, non ho mai detto nulla. Solo con il senno del poi ho realizzato che erano situazioni sbagliate”.
Ed è anche per ciò che ha vissuto sulla sua pelle che il coreografo prevede la massima tutela per i ragazzi e le ragazze, i bambini e le bambine, che entreranno nella sua scuola. “Un posto sicuro per ragazzi e bambini, perché quando ero giovane io ci venivano chieste cose che normali, in realtà, non lo erano”.
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Ed ecco come ha immaginato e sta creando la sua accademia: “Ho immaginato una scuola di arti performative dove si danno agli studenti le chiavi per trovare la propria strada, dove si incoraggiano gli allievi a scoprire il proprio talento seguendo il giusto il cammino. Vorrei consentire alle nuove generazioni di trovare in questo Paese, casa loro, ciò che non ho potuto trovare qui alla loro età: terreno fertile per dare alla luce i propri sogni, crescere, imparare a diventare i talenti di domani”.
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