Ares Gate-La fabbrica delle illusioni: il documentario che scava ma non fino in fondo
Ares Gate-La Fabbrica delle illusioni: il documentario di Discovery che racconta la storia di Teodosio Losito, Alberto Tarallo e di tutti gli gli attori delle fiction Ares
Tra le proposte della nuova stagione di Discovery per il Nove, ci sarà Ares Gate-La fabbrica delle illusioni che da poche ore è disponibile in piattaforma. Su Discovery Plus è infatti possibile seguire il docu racconto di una delle vicende che tanto hanno appassionato l’Italia per mesi. E’ il 2019 quando due ex volti dell’Ares, gettano una inquietante ombra sul suicidio di Teodosio Losito, fondatore, insieme al suo compagno Alberto Tarallo, della società che ha prodotto le fiction più viste su Mediaset degli anni 2000.
Adua del Vesco ( vero nome Rosalinda Cannavò) e Massimiliano Morra varcano la porta rossa del Grande Fratello VIP. Sono due ex volti di Ares, delle fiction come L’Onore e il Rispetto ma sono anche due ex fidanzati. Non si vedono e non si parlano da tempo, quando si ritrovano nella casa del reality di Canale ( a detta di qualcuno, senza esserne stati informati prima). Passati i primi giorni di tensione, Adua e Massimiliano si ritrovano a parlare della loro vecchia vita. E si sa, dopo qualche giorno nella casa del Grande Fratello, dimentichi di avere le telecamere puntate addosso. I due dunque, a notte fonda, iniziano a parlare della loro relazione, svelando che era stato tutto finto ma soprattutto di un sistema. Una vera e propria setta di cui si doveva far parte se si lavorava con Ares. Una setta che non ti permetteva di avere una tua vita: dal cambio del nome alla scelta del compagno, tutto era nelle mani di Losito e Tarallo.
TUTTO E’ INIZIATO NELLA CASA DEL GRANDE FRATELLO VIP
Nulla di particolarmente interessante, se non per il gossip, apparentemente. Fino a quando, Rosalinda si spinge oltre. Parlando del rapporto con Losito, inizia a ricordare dettagli che la porteranno anche a fare pesanti insinuazioni. Lei e Massimiliano, parleranno di un “diavolo” che manipolava tutto . I telespettatori del GF VIP si ritrovarono dunque di fronte a delle confessioni inattese, soprattutto perchè si stava parlando anche di una persona che si era tolta la vita.
Queste dichiarazioni ovviamente, faranno drizzare le orecchie al fratello di Teodosio che per mesi, non si è mai capacitato di quanto successo, non ha infatti mai creduto che il suo amato congiunto, potesse aver deciso di togliersi la vita. Dalle parole di Adua del Vesco nella casa del Grande Fratello VIP nasce, dopo la denuncia di Giuseppe Losito, l’indagine che porterà la Guardia di Finanza a indagare per istigazione al suicidio ( indagine al momento in stallo, dopo la richiesta di archiviazione).
Dal Corriere della sera dopo le indagini
Più che nel «Peccato e la vergogna», fiction della Ares ai bei tempi, dietro le quinte del suicidio dello sceneggiatore Teodosio Losito, affiorano passioni e rancori, delusioni e malinconie, fragilità e frustrazione. Giovani leve della recitazione, maturi divi del piccolo schermo e officianti del maquillage totale raccontano (e si raccontano) agli investigatori che indagano su Alberto Tarallo, patron della società televisiva e, secondo l’ipotesi di alcuni — ma non i pm che hanno avviato verso l’archiviazione il reato di istigazione al suicidio — con un ruolo “morale” nell’impiccagione di «Teo» l’8 gennaio 2019 nella villa di Zagarolo, fra anelli scomparsi, domestiche indiscrete e molte ambizioni.
Da questo punto prende il via la narrazione di Ares Gate-La fabbrica delle illusioni, una sorta di docu racconto, che ci porta nel mondo dell’Ares, senza però la testimonianza diretta di nessuna delle persone coinvolte in questa vicenda. A parlare sono i verbali e le intercettazioni degli attori. A parlare sono gli avvocati. Ma non c’è nessun attore dell’Ares, che ci ha messo la faccia. Questo dunque, rende il documentario, poco approfondito. Si scava solo in superficie, anche i giornalisti non aggiungono nulla di nuovo al racconto. Tutte cose dette e ridette in ore di trasmissioni ( Live non è la d’Urso e Non è l’Arena ad esempio, erano andate decisamente più a fondo).
Ares Gate-La fabbrica delle illusioni
Tutto è partito dalla casa del Grande Fratello Vip 5 dopo le dichiarazioni di Adua Del Vesco e Massimiliano Morra. Con la morte di Teodosio Losito avvenuta l’8 gennaio 2019 è stata aperta dalla Procura di Roma un’inchiesta per istigazione al suicidio, al termine della quale è stata chiesta l’archiviazione. Il documentario – disponibile in esclusiva su discovery+ – svelerà parti inedite di un intrigo che sta ancora scuotendo il mondo dello spettacolo e della tv.
Dal documentario, che dura circa un’ora e mezza, si evince tutto quello che chi ha seguoto l’Ares gate in tv o sui giornali, sapeva già. Anche molte delle intercettazioni che danno credibilità al racconto, sono state pubblicate sui giornali. Le lettere che Tarallo dice di aver trovato in casa, erano arrivate in tv su La7. Insomma il documentario ricostruisce tutta la vicenda ma non fa il passo decisivo. Non fa nessun salto. Bel altro rilievo avrebbe avuto, se ci fosse stata anche solo la testimonianza di uno degli attori che per anni ha vissuto nella bolla di Zagarolo, nella Zagarollywood. E invece, ascoltiamo solo l’avvocato della famiglia di Losito e quello di Tarallo, che per ovvi motivi, hanno due tesi nettamente discordanti.
Ares Gate-La fabbrica delle illusioni: pezzi persi strada facendo
Molte delle cose raccontate nella casa del Grande Fratello VIP, tra l’altro, non sono state approfondite. Ad esempio, Adua del Vesco, parlando con Massimiliano Morra raccontò di quanto lui fece un incidente in macchina e lei non ebbe il permesso di andare. Ma non solo. Come si evince anche dalle intercettazioni delle telefonate di Gabriel Garko a Eva Grimaldi e a sua madre, tutti sapevano che c’era chi in quella bolla aveva bisogno di aiuto. Garko vuoterà il sacco, Rosalinda non lo farà, trincerandosi dietro a dei non ricordo. L’attrice ricordava molto bene le cose quando nella casa del GF VIP parlava con Morra. Purtroppo però senza quegli estratti, che per motivi di diritti non sono stati mostrati nel documentario, ben poco si capisce. Chi non ha seguito questa vicenda in tv all’epoca, ha ben poco in mano per comprendere la gravità di quanto successo nel mondo di Zagarolo, il mondo di Losito e Tarallo.
Gabriel Garko, dopo il caos mediatico di questa vicenda, non solo decise di dire pubblicamente di essere omosessuale ma raccontò anche di aver più volte accarezzato l’idea del suicidio. Un racconto molto forte, se si pensa che si è arrivati poi a indagare per istigazione al suicidio, dopo le parole di Morra e Adua nella casa del GF VIP ( con riferimento alla morte di Teodosio).
Manca tanto in questo racconto dell’Ares Gate che avrebbe potuto dare un quadro decisamente più approfondito ma che invece, non aggiunge nulla di nuovo a una vicenda, che ha fatto parlare per mesi, l’opinione pubblica italiana. Decisamente più approfondite in questo senso, le tante inchieste che Dagospia all’epoca portò avanti, rivelatrici di un mondo all’apparenza patinato, che nascondeva invece tutta la polvere di un mondo che stava bruciando.