News spettacolo

Piero Chiambretti: “Lascio la televisione a chi la sa fare”

Piero Chiambretti lascia la televisione ad altri e al pubblico che vuole altri programmi ma rivendica il suo

piero chiambretti programma

Piero Chiambretti adesso desidera sparire nel nulla, lasica la televisione ma rivendica il suo programma, la sua ultima creatura, “La tv dei 100 e uno”. Un format in tre puntate che si è concluso con un buon risultato, il 13,7% di share. Piero Chiambretti alla sua prima stagione con un nuovo format è del tutto soddisfatto, così tanto che non cerca altro. Per questo sparisce nel nulla, lo confida a Tv Blog, spiega a modo suo che lascia la televisione a chi la sa fare e al pubblico che magari desidera altro, seguire altro in tv. Con “La tv dei 100 e uno” l’idea era ed è quella di fare una trasmissione basata sui buoni sentimenti, del tutto fuori dalla comunicazione aggressiva che dicono piaccia tanto al pubblico e che vediamo sempre più presente in tv.

Piero Chiambretti lascia la tv?

“Sparisco nel nulla, lascio tutta la televisione a chi la sa fare e al pubblico che vuole altre proposte. Se tornerò, lo farò con questo programma. Non lascio la tv, molto più semplicemente aspetto un’eventuale conferma di questo esperimento o un’idea che attualmente nemmeno cerco – spiega – Ho fatto una trasmissione che ritengo buona, se interessa si rifà, se non ci riesco sono comunque felicissimo di averla fatta. La Tv dei 100 e uno mi ha cambiato la pelle”.

Una televisione più serena, che faccia bene si può fare, l’ha dimostrato. Un programma che può solo migliorare. “Volevo costruire un mio format, al di là dei numeri, che per me sono stati ottimi, in quanto realizzati dentro ad una rete abituata ad altro. La Tv dei 100 e uno è un programma di alta qualità, non si vince niente e non si spoglia nessuno. Prova che si può fare una televisione più serena e con buoni concetti” su questo non c’è dubbio.

Niente gare, niente urla, nessun gossip e scandali da tirare fuori, soddisfatto Chiambretti ha un unico desiderio, quello di continuare su questa strada, con questo programma.

“Ho la nostalgia di alcuni intellettuali che stroncavano tv con ironia. Mi mancano penne come Oreste Del Buono, Beniamino Placido, Ugo Buzzolan. Quando la critica televisiva dava consigli. I critici di oggi scrivono con livore, con la roncola, distruggono senza mai dare consigli che possano tornare utili. La critica non può essere esclusivamente la distruzione di un progetto”.

Seguici

Seguici su

Google News Logo
Ricevi le nostre notizie da Google News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.