Renato Zero su Rosa Chemical è lapidario: “La colpa è di chi lo manda in onda”
E' durissimo l'attacco di Renato Zero su Rosa Chemical ma non solo
In questi giorni si è parlato moltissimo di Rosa Chemical, dopo quello che è successo a Sanremo. E forse poco per la sua canzone, che tra l’altro, non è neppure male. Ma è stato il cantante a spostare altrove l’attenzione, con quello che ha fatto sul palco. Trasgressione? Per chi 40 anni fa portava davvero qualcosa di nuovo nella musica e nel mondo dello spettacolo, il messaggio di Rosa Chemical non è quello che dovrebbe arrivare, soprattutto oggi, quando gli artisti a differenza di quanto accadeva in passato, sono liberi di esprimersi come meglio credono. Ne è convinto anche Renato Zero, che non le manda a dire e commenta in modo aspro quello che è successo a Sanremo, performance di Rosa Chemical inclusa.
Il duro attacco di Renato Zero a Rosa Chemical
Rosa Chemical è stato paragonato a Zero per i temi e l’approccio trasgressivo. E il cantante quindi, intervistato dal Corriere della sera, ha deciso di commentare questo paragone: «Non mi sentirei di fare alcun paragone. Io ho cantato “Il triangolo”, ma la mia missione è “Il cielo”, più su – dice lui -. Quando apro i social mi accorgo di avere un numero impressionante di sosia. Penso ci dovrebbe essere l’opportunità di uscire da questi stratagemmi e oggi bisognerebbe che i ragazzi fossero più pronti prima di essere mandati allo sbaraglio. Ma la garanzia è che l’originale vince sempre». Insomma Renato Zero non è rimasto per nulla convinto da quello che Rosa Chemical ha portato sul palco dell’Ariston.
L’attacco di Zero è alla discografia più che all’artista in sé ( e forse anche a chi lo ha scelto, visto che la casa discografica propone, poi c’è anche un direttore artistico che sceglie): «Non è colpa di Rosa Chemical, ma della distrazione di chi ritiene che questo sia un mestiere improvvisato. Il problema è di chi lo ha mandato in onda perché ritiene che la musica sia solo performance, sia una velleità. Finché c’è questa mentalità assolvo questi ragazzi, ma mandare in scena persone che non hanno la giusta preparazione, non riuscire a trovare un’identità, è un fatto grave».