Sanremo 2021 non ci convince: gli errori evitabili di Amadeus
Tutto quello che dopo due serate di Sanremo 2021 non ci è affatto piaciuto: gli errori di Amadeus
In questi giorni abbiamo sentito, e continueremo a sentire frasi come “per noi la vittoria è averlo fatto questo Sanremo 2021“. Vero sicuramente, apprezzabile e per questo il nostro grande grazie, il nostro plauso. Ma non basta salire sul palco, mettere insieme due gag da scuola elementare, piazzare orrendi palloncini in platea per pensare di “farla franca”. In un anno in cui è successo davvero di tutto, un filo rosso per un Festival della rinascita si sarebbe dovuto trovare, si sarebbe potuto trovare. E invece questo Sanremo non è ne carne nè pesce, non entusiasma, non diverte. Soporifero al punto giusto, senza guizzo, senza l’effetto wow. E di errori fatti ce ne sono, e anche troppi.
Abbiamo fatto la nostra classifica di tutto quello che è stato sbagliato fino a questo punto.
I giovani sconosciuti, la musica alternativa si ma fino a un certo punto
La musica nuova, la musica è cambiata, i giovani devono stare sul palco con i big perchè vendono più di loro. Tutto vero ma se hanno delle canzoni che valga la pena ascoltare. E soprattutto a piccole dose. Su 26 Big in gara, se 20 sono sconosciuti ai più, ti guadagni il record del Sanremo più commentato sui social ( che cul@ per dirla alla Fiorello) ma ti becchi gli insulti degli over 50 che il Festival fino alle 2 di notte lo vedono. I giovani le esibizioni dei loro beniamini le rivedono sulle piattaforme on line, non davanti alla tv. Ricordiamocelo.
Non so quello che faranno
Il mantra di Amadeus “non vi posso dare anticipazioni perchè non so quello che faranno”. Ok ma fino a un certo punto. Si deve sapere tutto quello che accade su un palco, si devono avere idee, si deve dare un tema, una traccia un qualcosa. Le esibizioni totalmente scollate tra loro, gli spazi vuoti ( e no, con il pubblico sarebbe cambiato poco) li avevamo perdonati lo scorso anno, perchè Sanremo ci aveva regalato cose meravigliose come il monologo di Rula. Ecco quest’anno ci saremmo aspettati molto molto altro. C’è da dire anche anche su quello che si sa che succederà, il risultato non è dei migliori. Bocciatissima l’intervista a Alex Shwazer ieri sera. Domande da scuola elementare.
Musica e il resto scompare? No
Doveva essere il Festival della musica, poteva essere il festival dei BIG in gara. Avremmo potuto ascoltare storie di chi lavora nel settore della musica che ha dovuto reinvetarsi, che ha affrontato mille difficoltà anche per far capire a chi sta a casa, che musica non è solo il cantante ma tutto un mondo che sta dietro a lui, un mondo dimenticato che sta soffrendo. Persino l’ospitata di Laura Pausini è stata gettata alle ortiche con l’improbabile gag di Fiorello. E va bene così…Senza parole…
Sarebbe bastata una sola cosa: terminare a un orario decente, darsi una bella ridimensionata, mettere le canzoni al centro della narrazione. Si qualcuno avrebbe detto ma dove sono gli ospiti, ma dove è lo spettacolo. Ma in questo preciso moment storico, un segnale anche in questo senso, sarebbe stato gradito dai più.
Le brutte intenzioni, le non ammissioni
C’è stato tantissimo tempo per decidere come gestire quel palco, le situazioni di emergenza, i protocolli. Ci siamo ritrovati un carrello per i fiori, le buste le tocco io tu no, l’imbarazzo costante, il dover ripetere che sono tutti tamponati ( mancavano solo le scritte sovra impressione). Lo sappiamo, state tranquilli. Maria infila nello studio di C’è posta per te oltre 200 persone e non abbiamo nulla da dire in merito…Basta, non pensiamoci più. Non neghiamo invece le evidenze, arrampicandoci sugli specchi, con ascolti, dati e numeri, perchè a diventare come Mediaset, con i comunicati stampa improbabili, è un attimo.