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The Voice of Italy Neya cantante dance degli anni’90 entra nel team Dolcenera

Neya è una cantante che negli anni '90 ha venduto molte copie di dischi, con alcuni dei suoi brani dance ha vinto anche molti premi, oggi si rimette in gioco a The Voice of Italy

Ieri sera 9 marzo 2016, terza puntata per il programma talent musicale The voice of Italy, che pare quest’anno non riesca a convincere proprio nessuno. Intanto i giudici stanno formando le loro squadre e sono pronti a vincere a tutti i costi. Ieri sera nella squadra della coach dolce nera si è aggiunta Agnese Cacciola, 43 anni di Collegno provincia di Torino, è salita sul palco di The Voice e ha cantato il brano “Restless”, una canzone dance che alla fine degli anni Novanta era il tormentone nelle discoteche e sulle spiagge di tutta Europa. Basta ascoltare l’intro per ripiombare con un pizzico di nostalgia nel secolo scorso. Dolcenera si gira, con lei pure Raffaella Carrà.

Il rapper Emis Killa non capisce dicendo: “Lei è quella che ha cantato questo pezzo è suo”. Nel team di Dolcenera, e pronta a rimettersi in gioco. Neja in passato ha venduto più di 4 milioni di copie in tutto il mondo. Il suo repertorio spazia dal jazz al gospel, è stata la musica dance a regalarle però tanta fama.

The Voice of Italy questa edizione non convince – leggi articolo qui –

La sua carriera musicale inizia a 6 anni con lo studio del pianoforte, che dura per nove anni. Subito dopo decide di iscriversi alla scuola di canto. Inizia ad esibirsi in diversi locali della sua città con gruppi jazz e gospel. Nei primi mesi del 1997, grazie al produttore Alex Bagnoli, esce il primo singolo dance di Neja, “Hallo”, ma il successo arriva nel 1998 con “Restless” e, poco dopo, con “Shock!”: salgono entrambi ai vertici delle classifiche. Nel 1999, con “The Game”, Neja vince “Un disco per l’estate”, è presente in ogni tappa del “Festivalbar” e viene nominata come artista internazionale. Nel 2003, quasi quindici anni dopo il conseguimento del diploma al “Liceo classico”, si laurea in “Lingue e letterature straniere”. Oggi, la cosa di cui è più orgogliosa, è di aver cresciuto sua figlia da sola.



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