Lazza, chi è il cantante dei record: dal suo vero nome all’amore per il pianoforte
Chi è Lazza, l'artista dei record amato dai giovanissimi che sarà in gara a Sanremo 2023 con il brano Cenere
Se avete dei figli o dei nipoti il nome Lazza non vi risulterà sicuramente del tutto sconosciuto. Lazza è un giovanissimo artista, particolarmente apprezzato dai ragazzi della sua età e dalla generazione Z. Lazza si prepara però per essere conosciuto anche da un pubblico molto più vasto perché lui è uno dei big scelti da Amadeus per il Festival di Sanremo 2023. Lo stesso Amadeus aveva svelato che suo figlio è un fan. E il figlio di Giorgia, anche lei in gara, aveva detto a sua madre di tifare per Lazza e non per lei. Questo per far capire quanto l’artista sia davvero amatissimo e popolare tra i più giovani.
E visto che mancano ormai sempre meno giorni all’inizio della kermesse canora, vogliamo farvi scoprire qualcosa in più sul cantante dei record di questi ultimi anni. Perchè forse qualcuno un po’ più boomer, come direbbe la brava Alessia Marcuzzi padrona di casa di Boomerissima, non lo conosce, ma Lazza è il re delle classifiche in Italia.
Tutto quello che c’è da sapere su Lazza, il cantante amatissimo dai giovani che sarà in gara a Sanremo 2023
Il vero nome di Lazza è Jacopo Lazzarini. Il suo nome d’arte nasce quindi proprio dal suo reale cognome. E’ nato a Milano, il 2 agosto del 1994 e ha 28 anni. Oltre ad essere un cantante, nello specifico un rapper, è anche un musicista ed un produttore. Fin da piccolo ha sempre dimostrato una grande passione per la musica, tant’è che ha studiato pianoforte al conservatorio della sua città. Crescendo si è avvicinato di più al mondo dell’hip hop e del rap.
Il suo debutto nel mondo della discografia è stato nel 2012, con la pubblicazione di Destiny Mixtape, mixtape che è stato distribuito gratuitamente. Due anni dopo è uscito K1 Mixtape a cui a collaborato anche Emis Killa. La collaborazione con il collega, che era decisamente più noto rispetto a lui soprattutto in quegli anni, è continuata anche successivamente. Hanno lavorato ad altri brani come B.Rex Bestie e Bella idea. Il primo vero album di Lazza, intitolato Zzala è stato pubblicato nel 2017. Da qui ha iniziato a collaborare con altri artisti, tra cui: Nitro, Ernia, Salmo, Fabri Fibra e Tedua. Ha continuato a pubblicare singoli fino a quando non è uscito l’album che lo ha portato davvero al successo: Sirio. Il disco ha debuttato al primo posto tra gli album più venduti in Italia nella classifica FIMI. Alla fine del 2022 è stato certificato come l’album più venduto dell’anno nel nostro Paese.
A febbraio sarà in gara con il brano intitolato Cenere a Sanremo 2023.
Conosciamo meglio Lazza
Chi è davvero Lazza? Rilascia pochissime interviste il rapper ma in una delle ultime ha spiegato di essere molto esigente con se stesso. “Sono molto severo. Lo dico anche in un pezzo. Sono molto perfezionista, molto attento ai dettagli, meticoloso, molto Kanye. Lui è un genio. È un presuntuoso di merda, ma lo sapeva già che sarebbe finito dov’è ora. Il tipo è partito da niente e si è inventato una roba. Non gli si può dire niente. È l’artista del secolo. Quando nel documentario va da giovanissimo negli uffici delle major a far ascoltare i suoi pezzi, mi ha ricordato quando io mettevo i miei primi pezzi nelle cuffiette dei miei amici. Tipo “Senti qua” ” ha raccontato Lazza nella sua intervista per Redbull.com.
1,3 milioni di follower sui social, amatissimo, Lazza mostra anche scatti della sua vita quotidiana. Dalle foto con la nonna a quelle delle vacanze. La vita di un ragazzo diventato in pochi anni, il ragazzo dei record nelle classifiche italiane.
Tra le sue passioni più grandi, quella per il pianoforte. Perchè Lazza non è solo voce ma il suo talento è in quello che suona e compone.
Quando nella stessa intervista che abbiamo citato in precedenza, si chiede a Lazza che cosa farebbe se avesse 200 mila euro subito in mano, se comprerebbe una macchina di lusso o un pianoforte, ha risposto: “Prendo un Bösendorfer. Ma mi sa che non bastano 200k. Ma manco per la Lambo, a meno che non prendi un Murcielago usato. Lo Steinway in realtà non mi piace come pianoforte. È troppo brillante, troppo squillante, troppo sbilanciato sulle alte. Il Bösendorfer invece è un pianoforte caldo. Il bello del piano è quando ha pancia, calore. ” E poi ha svelato anche degli aneddoti: “Prima di prendere il pianoforte che ho a casa dei miei ne ho provati, serio, una cinquantina. Poi ho trovato questo piano usato che era praticamente nuovo. Da nuovo costava 32mila euro e io l’ho pagato 18. Era di una signora anziana che l’ha usato due volte e poi è morta. Mi ricordo che, quando ci ho messo le mani sopra la prima volta, le frequenze erano così calde e avvolgenti che sono scoppiato in lacrime. Mi ha proprio toccato. Mi sono girato in lacrime e ho detto: “È questo”. Anche Fazioli fa pianoforti incredibili. Lì 200k ti bastano per prendere forse un mezza coda. Carissimo. Quando ero povero e studiavo al conservatorio, ogni tanto andavo da Fazioli con la scusa di volerne comprare uno e li provavo. Sai, tipo Tedua che andava a giocare alla PlayStation da UniEuro.“