Al Bano dopo l’ischemia parla di Ylenia e della presenza di Satana ogni volta sconfitta
Al settimanale Oggi al Bano Carrisi parla per la prima volta dopo l'ischemia e racconta del dolore per Ylenia, di Dio, ma anche di Satana
Questa volta Al Bano (foto) ha deciso di osservare il giusto riposo, di stare per un po’ lontano dal palco e di ascoltare medici e famiglia; dopo l’ischemia parla in un’ampia intervista a Oggi della sua fede ma anche delle volte che avvertito la presenza di Satana; parla del dolore per la scomparsa di sua figlia Ylenia, della forza ma anche di quando aveva smesso di credere in Dio per poi tornare a pregare. Al Bano racconta con sincerità la sua vita, dice cose che molti non direbbero mai. Adesso sta bene, sta recuperando dopo l’ennesimo malore, ma il suo copro, confida, che ha presentato il conto tutto in una volta. I momenti di crisi sono stati tanti, forti, e dopo un primo malore a dicembre quello di poche settimane fa. Questa volta Al Bano Carrisi ha avuto paura davvero.
“Ogni tanto avverto la presenza di Satana, la combatto pregando” ha confidato ad Oggi rivelando anche altro: “Nelle ore più nere mi è capitato di sentire la presenza di Satana, tangibile. Ogni volta, per difendermi, iniziavo a segnarmi con la croce e pregare, finché non lo sentivo allontanarsi… – e ha aggiunto – Ogni tanto mi ricapita. E ogni volta combatto segnandomi col segno della croce. Non so se faccio bene a raccontare queste cose, ma sono successe, succedono, e io ho sempre vissuto senza nascondere nulla di quel che mi accade e penso”.
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Con la stessa sincerità il cantante di Cellino San Marco parla della crisi religiosa che patì dopo la scomparsa di Ylenia, dopo la tragica scomparsa di sua figlia: “Era tutto così ingiusto, troppo grande il dolore. Mi sono allontanato da Dio, ma mi sono accorto subito che così stavo male due volte, senza il conforto della preghiera, che unisce sempre a Lui”. Al Bano sta recuperando, presto tornerà sul palco ma adesso è tempo di riposo e la preghiera sarà sempre un aiuto forte per lui.
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