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Sanremo 2017, Clementino canta Ragazzi fuori ed è un messaggio di speranza (Testo)

Clementino è a Sanremo 2017 con il brano Ragazzi fuori e il suo testo ricco di speranza

Clementino è in gara al festival di Sanremo 2017 con il brano Ragazzi fuori (testo) ma è a rischio eliminazione dopo l’esibizione della prima sera con Ron e Giusy Ferreri. Al festival di Sanremo Clementino ci torna per il secondo anno consecutivo, dopo la canzone Quando sono lontano. Il rapper napoletano con Ragazzi fuori canta un messaggio di speranza, lo rivolge alle nuove generazioni perché anche lui è stato un “ragazzo fuori”, come lui stesso ha commentato. “E’ una canzone che parla di speranza. Sono stato anche io un ‘ragazzo fuori’, come tutti. Molte volte quando diventi più famoso e non sai gestire la fama, è facile cadere in tentazioni. Ho semplicemente parlato della mia vita, dedicando questo brano alle nuove generazioni”.

La musica di Clementino può piacere o meno, il messaggio del testo di Ragazzi fuori resta quello giusto. Carlo Conti non ha scelto a caso le canzoni del festival di Sanremo 2017, Clementino con Ragazzi fuori forse resterà fuori davvero perché tra gli ultimi in classifica, o magari la canzone sanremese avrà lo stesso successo di Cos Cos Cos e di ‘O Vient. Clementino è il miglior freestyler in Italia, ha vinto la maggior parte delle gare del genere. Di seguito il testo di Ragazza fuori.

Ragazzi Fuori – Testo

Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Finalmente stai dormendo
E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento
Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento
I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento
Non bastano risate qua per stare più sereno
Se questa vita ti ha servito pane col veleno
Una giornata normale, buttato in un locale
Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male
E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io
Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio
Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà
Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
È passato un altro inverno ragazzi fuori
Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
Mi dici «come stai», ti dico «come vuoi che stia»
Tutto si aggiusta via,
Ancora attendo, non comprendo questa giusta via
Per quanto tosta sia, non stare più in balia
È questo schifo che ha rubato tutta l’energia
Di questa vita mia
Siamo ragazzi soli perdonateci signori
Di queste intrusioni, ma quali illusioni
Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio
Siamo ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Le mie storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Eravamo noi, dove eravamo noi
Storie di ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori



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