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La ragazza del treno: la realtà è quella davvero visibile agli occhi? La recensione

La ragazza del treno e l'invito per tutte le donne: mai arrendersi di fronte ai drammi della vita. Ecco la nostra recensione del film

Il film La ragazza del treno, come spesso succede, ha qualcosa in comune con il romanzo dal quale è tratto ma si discosta, per ovvi motivi, dalla trama del libro, come succede spesso quando siamo di fronte a una trasposizione cinematografica. Il dilemma per tutti è sempre lo stesso: leggere prima un romanzo best seller in tutto il mondo, o decidere di andare al cinema e poi leggere il libro? E anche in questo caso spesso, chi legge prima il libro e poi va al cinema, resta deluso. Pare che i critici abbiano provato questo stesso sentimento dopo aver visto La ragazza del treno al cinema, che resta fortemente ancorato alle donne, vere protagoniste della storia, ma cambia per moltissimi altri aspetti, come ad esempio l’ambientazione che si sposta dai sobborghi londinesi alla periferia americana del New England. 

la ragazza del treno
Rachel guarda dal finestrino del treno

LA RAGAZZA DEL TRENO E LA BRAVURA DI EMILY BLUNT– C’è una cosa che mette d’accordo tutti i critici cinematografici che hanno recensito La ragazza del treno: Emily Blunt. La bravissima attrice inglese veste i panni di Rachel e lo fa nel migliore dei modi. Distrutta da un matrimonio finito male per colpa sua, almeno così lei crede, in preda al delirio da alcool, Rachel è una donna fantasma. E’ l’ombra di se stessa. Mente a tutti ma in primis mente a se stessa non ricordando nulla della sua “vita precedente”. Emily è Rachel, la moglie che non può dare un figlio al suo adorato marito, violenta, incapace di gestirsi, che si rifugia nell’alcol e che guarda dal finestrino del treno una vita che avrebbe potuto avere e la vita che era sua fino a qualche tempo prima. Le donne che al cinema seguono la storia di Rachel fanno il tifo per lei perchè sin dall’inizio della storia sanno che lei abbaia ma non morde, danno che non è un’assassina. Una alcolizzata forse, ma non una donna capace di uccidere. E la Blunt, bruttina, sporca e con i capelli disordinati, rappresenta tutte quelle donne che non riescono per qualche modo a restare in piedi dopo una storia finita, dopo un amore malato che ti annulla e ti cancella. Ma per tutti può arrivare la rivincita, quella rivalsa che è dietro l’angolo e che quando meno non ti aspetti, ti ridà la vita anche grazie alla forza di un’altra donna. E se all’inizio del film Rachel è una donna che odia le altre donne, il finale ci restituisce il senso della nostra esistenza: la solidarietà tra donne che troppo spesso manca e che invece dovrebbe essere il perno di una società che lotta anche contro la violenza. Perchè  è facile dire “ennesimo femminicidio” ma dovrebbe essere altrettanto facile, trovare di conforto, l’aiuto di una donna. Una donna come noi o diversa da noi. E se nei primi minuti del film Rachel voleva avere la vita di Megan, voleva essere Anna, alla fine scopre che la sua vita forse, è migliore di quella delle donne che lei osservava dal finestrino del treno. E l’odio verso quella biondina giovane e così amata da suo marito, diventa amore, diventa ricerca di un colpevole, di quella persona capace di uccidere. 

LA RAGAZZA DEL TRENO LA TRAMA: COINVOLGENTE O BANALE?

I salti temporali, i pochi personaggi, i pochi luoghi in cui il film viene ambientato fanno pensare che certi versi il film sia confuso e banale. Probabilmente, come spesso accade con i film di questo genere, è una questione di prospettive. Non è banale ad esempio il finale, nel senso che dopo i primi 10 minuti del film non si capisce chi è l’assassino di Megan, non possiamo negare il contrario. Non avremmo immaginato che Rachel avesse ricordi falsati da quello che il suo ex marito le faceva credere, e non avremmo immaginato, se non verso il finale, che non era Rachel a essere una stalker e che Tom fingeva come tanti uomini, purtroppo sanno fare. La ragazza del treno probabilmente colpisce chi ha un certo tipo di sensibilità, anche di predisposizione al tema. Parlando della trama è chiaro perchè gli aspetti della regia, della fotografia li lasciamo giudicare ai veri esperti. 

Quello che vediamo può ferirci, è vero, ma siamo sicuri che quello che vediamo o abbiamo visto, corrisponde alla realtà?



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