Troppo Napoletano un film non solo per i “troppo napoletani”: la nostra recensione
Troppo Napoletano un film divertente che consigliamo a tutta la famiglia, non solo per i troppo napoletani ma per tutti coloro che amano la famiglia, i sani valori e l'amicizia
Uscito nelle sale cinematografiche giovedì 7 aprile 2016 “Troppo Napoletano “, è un film che vede per la prima volta Alessandro Siani impegnato come produttore. “Troppo Napoletano” è certamente un film da vedere se si vuole trascorrere un po’ di tempo sorridendo e divertendosi con tutta la famiglia, anche perché una volta tanto si dialoga in dialetto e si ride senza parolacce, divenute ormai una prassi nei film comici di nuova generazione. Il film è pieno di profondi significati, pur non cadendo in semplici luoghi comuni, un lavoro che ha visto impegnato i comici di Made in Sud Gigi e Ross, la brava Serena Rossi, ed un simpatico protagonista che è un bambino di 11 anni, Gennaro Guazzo (molto molto molto bravo) lui solo vale la pena di vedere il film.
La trama racconta una storia d’amore dal punto di vista di un bambino attraverso cui emergono “le mille sfumature di una città che non accetta etichette tanta è la varietà di persone che la popolano”. Serena Rossi è Debora che perde il suo ex marito, un popolare cantante neomelodico, lanciatosi dal palco per fare stage diving, (tuffo sulla folla di fans).
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Debora si preoccupa per il figlio Ciro di 11 anni, Gennaro Guazzo, perché il ragazzino sembra molto turbato, al punto da non mangiare più neanche il classico ragù della domenica. Dopo le prime visite di Tommaso (Gigi), un timido e imbranato psicologo dell’infanzia, il dottore scoprirà che sono le sue prime inquietudini amorose a turbare Ciro e non tanto la perdita del padre. A questo punto Tommaso e il piccolo Ciro stringono un patto: lo psicologo aiuterà il bambino a conquistare la sua amata compagna di classe, mentre lui gli darà una mano per farlo fidanzare con sua madre. Un film divertente che consigliamo non solo ai troppo napoletani ma a tutti i Campani e non solo, sperando che possa far aumentare ancora di più quell’amore per la propria terra come solo chi è Made in Sud sa fare.
di A. Cappabianca