Arance e martello, il 5 settembre esordisce al cinema Diego Bianchi in arte Zoro
Il 5 settembre esordisce al cinema Diego Bianchi in arte Zoro. Il blogger si cimenta con l'opera prima Arance e martello
Diego Bianchi (in arte Zoro) esordisce al cinema. Il 5 settembre esce nelle sale Arance e martello. La locandina della pellicola è stata fatta dall’illustratore Marco Dambrosio (in arte Makkox). Prima blogger, poi videomaker fai da te, Diego Bianchi è arrivato al successo grazie alle partecipazioni televisive nelle trasmissioni condotte da Serena Dandini su Rai 3 prima e su La 7 poi. Zoro era solito comporre e montare dei brevi video legati alla politica di Sinistra con ironia e amare riflessioni. Dopo che le trasmissioni della Dandini non sono più andate in onda, Diego Bianchi è diventato presentatore tv. L’esordio è avvenuto due anni fa nella trasmissione tv di Rai 3 Gazebo.
La trasmissione ha avuto successo e per l’eclettico Zoro non rimaneva che cimentarsi con il cinema. Il 5 settembre esce Arance e martello. Vediamo la trama del film. Sempre armato della sua videocamera, Zoro riprende quanto avviene nel pieno dell’era berlusconiana. L’estate del 2011 fa da sfondo alle vicende che avvengono all’interno di un tranquillo mercato rionale di Roma. Quando il Comune decide di chiuderlo, i lavoratori si rivolgono a una sezione del PD per far sì che ciò non avvenga.
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Da qui si concentrano 24 ore miste tra dramma, satira politica e sociale. Il film può dirsi riuscito per il solito mix tra ironia e riflessione. Ambientato nel quartiere di San Giovanni, dove è cresciuto il regista romano, la pellicola è stata prodotta da Fandango e verrà distribuita nei cinema a partire dal 5 settembre. In questi giorni l’opera è stata presentata al festival di Venezia. Arance e martello già dal titolo strizza l’occhio a una politica (e una cultura) di sinistra affrontata con ironia e che affonda nei più classici pregiudizi. Nel cast sono presenti, oltre a Diego Bianchi, Josafat Vagni, Ilaria Spada, Nicola Pistoia, Margherita Vicario, Giorgio Tirabassi e Massimo De Santis.